Maria si mise in viaggio verso la montagna. Messaggio di Monsignor Francesco Nolè all'Arcidiocesi
Santa Maria del Pilerio Pellegrina nelle comunità dell'Arcidiocesi 2019-2021
Carissimi fratelli e sorelle,
nei prossimi giorni e per circa tre anni l’Icona della Madonna del Pilerio sarà pellegrina in ciascuna delle comunità parrocchiali della nostra Chiesa diocesana.
Maria si mette in viaggio, per visitarci tutti e ciascuno e raggiungerci nelle nostre comunità. Lei come madre vuole consolarci, incoraggiarci e stimolarci a testimoniare la nostra fede, così come fece con la prima comunità apostolica, così come ha fatto con “materna sollecitudine” in ogni momento della nostra storia.
L’occasione ci è offerta da due grandi appuntamenti: il primo è il trentesimo anniversario del suo patronato sull’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano; il secondo, che vivremo a conclusione di questa peregrinatio, riguarda la chiesa Cattedrale, madre di tutte le chiese, negli ottocento anni della sua Dedicazione e Consacrazione al Signore (30 gennaio 1222-2022).
Invito sin d’ora sacerdoti, religiosi e laici ad accogliere con fede e trepidazione questa Visita, preparando le comunità ad accoglierla come un momento di Grazia, affinché al suo apparire alle porte delle nostre città, nei luoghi cari alla nostra fede, nei luoghi della sofferenza e della gioia, colti dal sussulto come Elisabetta benediremo il suo nome e ci chiederemo con le sue parole “a che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1,43).
Perché Maria viene a trovarci? Maria si muove perché ha il solo desiderio di venirci a ripetere ancora “fate tutto quello che Lui vi dirà!”(Lc 2,5), vuole che ascoltiamo e seguiamo quello che Gesù ci dice. Nella nostra antica icona la Vergine regge il bambino, ce lo mostra, lo mette il evidenza dicendoci che il centro della nostra fede è Lui, il Cristo. La sua Maternità trova senso in questo speciale ministero di annuncio e poi di nascondimento.
La fretta di Maria è una fretta evangelica, non è la fretta del mondo scandita dallo spasmo dell’avere le cose, dal fare o dal consumismo. Lei si muove, corre, ma come tutti coloro che hanno incontrato il Signore. Basta sfogliare le pagine del Vangelo e si coglie subito che chi ha ricevuto la Grazia, l’annuncio, ha incontrato il Risorto, è stato perdonato o miracolato, corre, si mette in movimento e quindi anche a servizio. Dalla suocera di Pietro ai discepoli di Emmaus, dai pastori a tanti perdonati del Vangelo.
Maria, Discepola e Maestra si fa nostra guida e compagna di strada condividendo le gioie, asciugando le lacrime, cantando e annunciando la potenza di Dio che si manifesta a tutte le generazioni che la chiamano beata.
Accostando l’Icona della Vergine vi chiedo di fermarvi, di stare in silenzio davanti a Lei, di pronunciare con calma l’Ave Maria, così come la salutarono l’Angelo ed Elisabetta, così come hanno fatto e fanno schiere di nostra fratelli e sorelle, di santi, che invocano la sua maternità e la sua intercessione. Guardate il volto della Madonna del Pilerio che sorride teneramente a Dio e ai suoi figli, intonando un nuovo Magnificat.
Maria come fa una mamma che non resta estranea al dolore e ai problemi dei figli, pur caricandosi dei nostri mali e dei nostri peccati, il suo volto non rimane deturpato ed è ancora più bello, perchè si è arricchito di un segno che ci dà speranza: guardando quel segno non abbiamo più paura, anzi siamo certi che non ci lascerà soli nel momento del bisogno, mostrerà ancora su di noi la sua accoglienza e la sua forte vicinanza. Così come fanno tante nostre mamme che si offrono, si donano, silenziosamente per la famiglia e per i figli.
Maria è la colonna stabile della nostra Chiesa, la donna forte, è la sentinella vigile, è la silenziosa voce di Dio per tutti noi. Lasciamoci prendere per mano da Lei, la tutta bella, e facciamoci condurre all’incontro con Gesù.
Affidiamole con fiducia la nostra Diocesi, i nostri bisogni, le vocazioni sacerdotali e religiose, i sacerdoti e i consacrati, le famiglie e soprattutto i giovani e gli ammalati, i carcerati, le tante situazioni di dolore che segnano la nostra terra, dalla disoccupazione alle ingiustizie; affidiamole le istituzioni civili e quanti sono chiamati a governare le città, quanti devono custodire la nostra sicurezza dalla criminalità e dalle cattiverie dell’uomo, quanti si impegnano nel volontariato e nel servizio di carità ai fratelli poveri, affamati, senzatetto, migranti.
Ma affidiamo a Lei, Madre di misericordia, anche coloro che operano il male e fanno soffrire il prossimo, sporcando la loro vita nel passare dall’odio alla vendetta, dalla corruzione al delitto, dall’usura alla malavita organizzata, che tante persone e tante famiglie portano alla disperazione.
Ringrazio fin d’ora quanti si impegneranno a spalancare le porte del cuore alla Visita di Dio, che in questo momento di Grazia ci avvolgerà con la sua ombra; vi auguro di esultare nello spirito per la presenza di Maria che porta Gesù nelle nostre comunità. Ringrazio quanti si adopereranno a diverso titolo, autorità e comunità parrocchiali, sacerdoti e consacrati, (a cominciare dai sacerdoti della Cattedrale e da Don Mario Corraro che accompagnerà l’Icona di Maria per tutto il tempo della peregrinatio) per la riuscita di questo grande momento di fede nella speranza che tanti, attraverso di Lei, possano incontrare il suo Figlio Gesù, nella preghiera, nei sacramenti e sentire forte la dolce carezza della Madre.
Vi benedico di cuore.
Cosenza, 1 gennaio 2019
Solennità della Madre di Dio
† FRANCESCANTONIO NOLÈ
Arcivescovo di Cosenza-Bisignano
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