Mons. Checchinato ai fidanzati: che regalo grande stare con voi!
Rinnovato l'appuntamento organizzato dall'Ufficio famiglia. L'Arcivescovo ha ascoltato le testimonianze dei nubendi nella Cattedrale gremita.
“Stare con voi è un grande regalo che ricevo”: con queste parole il nostro vescovo, mons. Giovanni Checchinato, ha salutato le oltre 150 coppie di nubendi, giunte in Cattedrale, per partecipare al tradizionale incontro, promosso e organizzato dalla Pastorale Familiare diocesana nella domenica successiva alla festa di San Valentino, occasione per riflettere sul dono della vocazione matrimoniale.
Le giovani coppie, accompagnate dagli sposi e dai parroci che curano la loro formazione nei percorsi di preparazione alle nozze cristiane, sono state invitate a confrontarsi sul tema “Una casa x 3”, ricordando che “Dio è famiglia, Dio è relazione d’amore infinito”, come hanno sottolineato i Responsabili dell’UPF, coniugi Marino, che al termine della festa hanno donato ai fidanzati tre spighe – simbolo della Trinità presente nello stemma di mons. Checchinato - per ricordare che il vescovo è padre su cui ciascuno e la comunità intera può contare come figlia; ma anche per invitare i futuri sposi a fare spazio nella propria casa a Dio Trinità, Amore gratuito, misericordioso, fecondo.
Il Padre Arcivescovo ha partecipato alla festa, stando seduto tra i banchi, accanto ai nubendi; mentre attraverso brevi testimonianze e un gioco interattivo, le coppie sono state condotte virtualmente in tre stanze: soggiorno, cucina e camera da letto. La prima, presentata da Marianna e Piero Zumpano, che hanno ricordato l’importanza dell’ospitalità: “l’accoglienza è il metodo di Gesù, che ha chiamato Zaccheo con uno sguardo di amore e con la frase: Oggi vengo a casa tua”. La seconda da don Rodolfo A. Bruschi, assistente dell’UPF, che ha sottolineato come il servizio non deve fare paura perché è segno dell’amore vero che si dona senza riserve. La riflessione di don Bruschi è stata preceduta dal brano dei Gen Verde “Regnare è servire”, cantato dalla voce straordinaria di Romilda Cozzolino, accompagnata alla chitarra dall’altrettanto bravissimo Marco Iaconetti. Voce e musica che arrivano dritto al cuore. La terza stanza è stata raccontata da Sonia e Francesco Arnone – Francesco è stato anche l’abile presentatore della serata –, che hanno descritto la camera da letto come “luogo più intimo della casa, dove gli sposi, unendo i loro cuori e i loro corpi, rinnovano il Sacramento delle nozze e si aprono alla vita”.
Prima della presentazione di ogni stanza ai fidanzati è stata rivolta una domanda alla quale hanno risposto tramite “mentimeter”, un gioco che ha permesso l’interazione immediata delle coppie presenti, assai divertite e partecipi. Al termine di ogni testimonianza, invece, è stato sorteggiato un dono: un tappetino con la parola “Welcome” in tutte le lingue; un grembiule con su scritto “Amare è servire”; una coppia di federe di cuscino con su scritto “Facciamo pace”, per ricordare agli sposi l’importanza di riconciliarsi prima di addormentarsi.
Il cuore della festa è stato l’atteso intervento del Vescovo che ha sottolineato come Gesù ha prediletto quale luogo d’incontro la casa. Si è soffermato su tre case presenti nei Vangeli. Quella a Cana, sottolineando come gli sposi proprio “nella difficoltà incontrano il Signore”. Quella di Zaccheo, a Gerico. Gesù incontra Zaccheo “prima che con gli occhi con il cuore e questo incontro gli trasforma la vita, senza che Gesù gli chieda niente”. Quella di Marta, Maria e Lazzaro, a Betania: “Gesù andava spesso da Marta, Maria e Lazzaro, amava stare con loro. Perdere tempo per stare insieme: questa è la scelta importante di Gesù”.
Mons. Checchinato ha ricordato, poi, alle coppie che “le famiglie costruiscono la chiesa” semplicemente volendosi bene; e ha concluso dicendo: “Chiedo al Signore che faccia crescere in voi questa consapevolezza: ‘il mio amore per la mia sposa /per il mio sposo è il modo in cui io sto facendo crescere la chiesa’. Quando troviamo delle persone che si vogliono bene abbiamo bisogno di dire grazie a Dio che ha inventato l’amore, Lui che è amore, e grazie alle persone che questo amore ce lo testimoniano con la loro vita”.
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