Riaperta la chiesa dell'Arenella
"Rinasce" un luogo simbolo del centro storico bruzio
Un’atmosfera di festa ha pervaso il centro storico di Cosenza per la riapertura al culto della piccola chiesa del Ss. Crocifisso dell’Arenella. Un vero e proprio triduo vissuto con gioia dagli abitanti del rione Spirito Santo che numerosi hanno partecipato alla cerimonia solenne, svoltasi il pomeriggio del 3 maggio alla presenza di monsignor Nolè. Le operazioni di restauro sono state frutto di un lavoro di squadra, reso possibile soprattutto grazie ai fondi raccolti in occasione della partita del cuore SacerdotiVSMedici, giocata nel dicembre del 2014 e nata da un’idea della sig.ra Eugenia Cribari in collaborazione con l’Associazione Nazionale Medici Calciatori di Cosenza. Un contributo importante è stato altresì apportato dai residenti che hanno eseguito anche direttamente alcuni lavori per poter utilizzare nuovamente il luogo di culto, legato alla memoria dei loro avi. A don Giacomo Tuoto si deve l’attività di supervisione ed organizzazione delle attività che hanno reso la chiesetta di nuovo accessibile ai fedeli. Nel suo intervento egli ha voluto ripercorrere la storia dell’edificio, segnata da numerosi episodi curiosi, nonché ringraziare tutti coloro che si sono adoperati personalmente e a titolo gratuito per il restauro. La partecipazione di monsignor Nolè, che ha benedetto il luogo ed i presenti, ha reso ancora più solenne il momento. L’Arcivescovo, infatti, nella sua riflessione ha rammentato che bisogna conservare oltre all’edificio anche la fede e la memoria. “Cristo crocifisso - ha sottolineato il Vescovo- è colui che ha rappacificato l’uomo con Dio, con gli altri uomini, con il creato e con se stesso. Egli è il segno della sofferenza che porta alla comunione.” Nell’indicare la cappella quale luogo di richiamo all’unità, ne ha suggerito l’uso per vivere cenacoli, al fine di avere, al centro del quartiere, un cuore pulsante e vivo capace di irradiare a tutti il profondo senso della preghiera. La Santa Messa, concelebrata da don Giacomo Tuoto e don Salvatore Fuscaldo, ha concluso la cerimonia.
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