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Siamo in trappola sotto le bombe sostenuti dalla fede

“Siamo stati svegliati dalle bombe e dalle esplosioni, dopo la dichiarazione di guerra di Putin”.

Il racconto di un religioso testimone, Il padre Minimo Cirillo Hennady della comunità di Paola rimasto ad assistere la mamma

“Siamo stati svegliati dalle bombe e dalle esplosioni, dopo la dichiarazione di guerra di Putin”. Così inizia il racconto telefonico padre Cirillo Hennady, minimo del Santuario di Paola, che si trova in Ucraina. In queste set- timane era in visita alla madre ammalata. Abbiamo raccolto i suoi messaggi, come un inviato dal fronte della guerra e li abbia- mo riportati sulle pagine online di PdV.“Sopra la testa volano aerei mi- litarie sento esplosioni così for- ti che fa balzare il mio edificio che è di nove piani. Per miracolo sono intatte ancora le finestre. In molti altri edifici sono già rot- te. Siamo lontani dal fronte dalle linee di fonte ma praticamente ci sono le basi militari sotto bom- bardamento. La gente prende in assalto negozi di alimentari, farmacia, poi le banche e i bancomat... ecco c’è un panico. Io sto facendo le cose urgenti”.I suoi confratelli, guidati dal pro- vinciale padre Francesco Trebi- sonda, sono vicini a padre Ciril- lo ma anche ad altri confratelli ucraini dell’Ordine che vivono ed operano in Italia e all’estero. Fra questi padre Taras molto co- nosciuto a Paola ed attualmente a sant’Andre delle Fratte e poi il Vescovo Minimo Taras Senkiv, Eparca di Stryj degli Ucraini, una sede della chiesa greco-cattolica ucraina suffraganea dell’arcie- parchia di Leopoli che conta 300mila fedeli.Nella serata del primo giorno padre Cirillo invia un nuovo au- dio, con il video di una grossa esplosione (pubblicato sulla no- stra pagina fb) non lontano dal- la sua casa. Vive con la mamma inferma in palazzo di 9 piani, nella zona ovest del paese ma la strategia militare a tenaglia non ha escluso dal conflitto nessuna zona. La sua città (di circa 400mila abitanti) si chiama Vin- nycja ed situata sulle rive del fiu- me Buh e qui ha sede, dal 1992, il quartier generale dell’Aeronau- tica militare ucraina. Obiettivi delle operazioni ovviamente le infrastrutture: strade, autostra- de e aeroporti ma ovviamente anche le basi militari e i depositi di armi per rendere inoffensivo l’esercito nazionale. Nel suo suc- cessivo messaggio ci dà confer- ma di questo, anche se le notizie sono sempre più confuse.“Sin dalle prime ore dello scop- pio della guerra i russi avevano già raggiunto certi punti della sua zona. Intanto sono già vicini a Kiev”. E’ di queste ore la noti- zia che le truppe effettivamente sono a meno di 30 km dalla ca- pitale. “E’ difficile giudicare la situazione perchè c’è confusione sulle informazioni - aggiunge - non sappiamo tutta la situazione, ma la possiamo sentire, la gente è presa dal panico”. Si riferisce ovviamente al continuo di esplo- sioni anche intorno alla città. “Qua ora ho visto l’assalto a far- macie, alimentari e farmacie e bancomat per ritirare contanti. Le benzine danno solo 20 litri ad una macchina. Tutte queste sono conseguenze. Il futuro non è bello. La guerra sembra seria e speriamo non molto lungo. Io sono rimasto per stare accanto a mia mamma malata e resterò accanto a lei. Non ci sono possi- bilità di scappare da qui. Tutto lo spazio è già chiuso. Gli arei non  possono partire perchè gli aeroporti sono stati tutti bombarda- ti, anche nell’ovest del paese al confine con la Polonia. Siamo in trappola”.Ma il religioso non si lascia pren- dere dalla disperazione: “Però preghiamo insieme che Dio dia qualche illuminazione. Che que- sta situazione o si fermi o si risol- va in qualche modo umano. Pre- ghiamo tutti insieme facciamo la sante messe, rosari. Le nostre possibilità sono poche. Possiamo solo pregare, intercedere. Tutto dipende da Dio e anche dagli uo- mini. E quindi preghiamo perchè il Signore li illumini e possiamo trovare la giusta pace”.Come un piccolo diario, il padre Minimo della comunità di San Francesco di Paola ci fa arrivare le informazioni. Tiene informati prima di tutti i suoi confratelli e quanti lo conoscono. Ma è di- ventato una piccola voce anche per noi. Si fa sempre più fatica a prendere linea, internet è molto debole e si fatica ad inviare le in- formazioni. Ci racconta di nuovi scoppi, di un missile abbattuto dalla contraerea che è caduto su una casa e ha provocato un in- cendio, dell’atmosfera spettrale e silenziosa della sua Città. È in- formato che lo stiamo seguendo ed è “grato a quanti stanno pre- gando per l’Ucraina”. Sono chiu- si in casi “nel deserto della città”. Si sentono diverse volte allarmi e avvisi di possibili bombarda- menti. “La gente è organizzata, molti si sono uniti alla protezio- ne civile o all’esercito o alla guar- dia nazionale. La battaglia forte è all’est continua e gravi scontri sono con gli occupanti russi”. Poi ci riferisce delle battaglie pesan- ti lungo tutto il confine e al Sud verso la Crimea. “Questo tempo chiediamo soprattutto l’aiuto di Dio e ringraziamo tutti i cala- bresi che intercedono con i loro Santi. Chiediamo tutti insieme l’intercessione di San France- sco di Paola, patrono di Calabria perchè possa fermarsi questa guerra. Chiediamo la Pace e spe- riamo che Dio ci aiuterà presto. siamo uniti anche con le inten- zioni durante la messa. Sentiamo il vostro supporto. Grazie per la vostra carità ma continuiamo perchè la guerra non è finita. Serve un intervento divino”.Dal Santuario di Paola è stato raccolto l’appello e il Terz’Or- dine di San Francesco a livello nazionale si è collegato per un Rosario online che come una ca- tena ha abbracciato tutta l’Italia. si è pregato con tanti Ucraini e anche in lingua ucraina. Ha in- trodotto la preghiera padre Do- menico Crupi ed interventu an- che nella preghiera padre Taras, altro frate minimo, che opera a sant’Adrea delle Fratte.

Il racconto di un religioso testimone, Il padre Minimo Cirillo Hennady della comunità di Paola rimasto ad assistere la mamma
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