Il percorso artistico del nuovo complesso di Cristo Salvatore
Il nuovo Complesso Pastorale Cristo Salvatore, grazie alle scelte artistiche compiute, si propone di essere un luogo di educazione alla fede vissuta
![Il percorso artistico del nuovo complesso di Cristo Salvatore Il percorso artistico del nuovo complesso di Cristo Salvatore](/var/paroladivita/storage/images/primo-piano/il-percorso-artistico-del-nuovo-complesso-di-cristo-salvatore/1992114-1-ita-IT/Il-percorso-artistico-del-nuovo-complesso-di-Cristo-Salvatore_articleimage.jpg)
Il nuovo Complesso Pastorale Cristo Salvatore, grazie alle scelte artistiche compiute, si propone di essere un luogo di educazione alla fede vissuta. L’altare, in posizione centrale, è scolpito in un unico blocco di pietra di Trani e richiama: Cristo roccia e centro della comunione. Il monogramma cristologico è scolpito sul fronte secondo linee moderne, mentre sul retro è stato scavato il sepolcro per le reliquie dei Santi e dei Martiri collocate nel simbolo del
pesce, secondo il bozzetto realizzato dal Centro Ave Arte e l'esecuzione di Luc Tamborero e Maxime Archenaunt.
Anche l’ambone, luogo dell'Annuncio della Parola di Dio, è scolpito in pietra di Trani, e indica nella sua collocazione e nelle sue linee la mediazione profetica della Parola di Cristo Signore e Salvatore. Il bozzetto è realizzato da Erika Ivacson, l'esecuzione è stata di Luc Tamborero e Maxime Archenaunt.
La sede, come luogo di presidenza, nella sua semplicità è collocata in un luogo visibile e che evidenzia la presidenza del ministro nel nome di Cristo. La scelta dello stesso legno dei banchi vuole sottolineare il legame profondo tra paternità e fraternità che è inscindibile nella figura del pastore. Il bozzetto è del Centro Ave Arte, l'esecuzione della Genuflex. Il tabernacolo in bronzo è un pane stilizzato e segnato dalla Croce. Esso è stato collocato in una zona visibile da tutte le direzioni ed individuabile sin dall’ingresso in chiesa ma è fuori dalla zona presbiterale delimitata dalla
traccia sul pavimento e dall’asse della croce. Gli elementi che lo compongono sono il richiamo simbolico del Tabor visto dall’alto: ci sono le tre tende e al centro il Cristo trasfigurato (bozzetto di Erika Ivacson).
Il battistero, realizzato in pietra di Trani, è un unico blocco sul quale è scolpita la colomba simbolo dello Spirito Santo nelle cui ali accoglie l’acqua per i battesimi. I sette gradini che permettono il battesimo degli adulti, traduzione moderna delle antiche vasche battesimali, sono il richiamo ai sette sacramenti di cui il battesimo è porta. La vetrata nella sua composizione dinamica di linee e colori vuole ricordare la tradizione delle prime comunità cristiane che battezzavano all’alba: i colori dell’alba si rimettono in una raggiera luminosa predominando nella parte alta della vetrata;
l’irrompere della luce, con il sole che sorge dall’alto, ricorda Gesù Risorto “stella radiosa del mattino” di Pasqua, Luce del mondo. La policromia dei toni azzurro-blu richiama l’acqua, elemento del creato che lava e purifica, acqua viva che sgorga dal Cuore di Cristo. Il bozzetto è di Dina Figueiredo, l'esecuzione del battistero del maestro Luc Tamborero e Maxime Archenaunt. La vetrata è stata realizzata da Arte Poli.
La scultura lignea (h. 4,10m) scolpita a mano è una opera unica, collocata sulla parete del presbiterio che si apre con un movimento dinamico e crea un piano retrostante illuminato da luce naturale che viene dall’alto. Essa esprime l’irrompere della Resurrezione nella storia, e il Cristo Salvatore che tende al ricongiungimento con il Padre sembra raccogliere e attirare verso sè e verso l’alto l’intero popolo di Dio. L’apparire del Risorto è un chiaro riferimento all’esperienza pasquale dei discepoli che si ripete e si rinnova nella comunità riunita nel suo nome per lo “spezzare del
pane” e la preghiera. Sono evidenti sulla scultura i segni dei chiodi e il costato aperto dalla lancia che ricordano
ai credenti che solo attraverso la Croce si va verso la Luce. Cristo Risorto non cancella il mistero della Croce ma vi penetra dentro e lo vince. È questo il messaggio di liberazione che viene della Pasqua e l’atto di fedeltà alla promessa: Io resto con voi per sempre. Non c’è Pasqua senza Croce, non c’è Croce che non porti alla Pasqua. L'ideazione è del parroco, la realizzazione di Peter Kostner. Il campanile è innestato in uno squarcio creato nella vela spiegata della chiesa che simbolicamente si gonfia al soffio dello Spirito Santo. Essa è agganciata all’albero maestro che è la Croce di Cristo dalla quale discende un abbraccio che stringe e custodisce la comunità anche nei momenti difficili. Il concerto campanario, in otto elementi, è stato realizzato da Saie Campane. Per l’unità prospettica restano da realizzare le altre tre vetrate, la Via Crucis e il portone di bronzo, che costituiscono un unicum nel percorso teologico iconografico.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento