Quella piazza piena, un ramo di mandorlo che annuncia la primavera
L'incontro del papa con oltre 80mila adolescenti in Vaticano il lunedì di Pasqua
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E' stato facile mettere insieme le immagini della piazza vuota (del 27 marzo 2020) e quella piena di ieri per l'incontro di Francesco con gli adolescenti. È stato facile perchè ne sentivamo il bisogno. Al volto nelle lacrime, alla pioggia battete, al cuore nella paura, si è opposto il potere dell'immagine: una assolata giornata di speranza, che come il ramo di mandorlo a primavera annuncia l'inizio del tempo nuovo. Il canto (o il chiasso come ama dire il pontefice), la musica e le preghiere, hanno colmato il digiuno di relazioni, hanno sopperito a quel bisogno di incontro che da due anni era impedito.
Il ramo di mandorlo è fiorito, il tempo non è ancora nella sua pienezza ma possiamo tornare sperare. Alla paura sperimentata sul mare in tempesta che ci era stata narrata all'inizio della pandemia, è seguito il racconto dell'apparizione del Risorto, sullo stesso mare.
Ma questa volta sono gli occhi e il cuore di Giovanni, del più giovane del gruppo dei Dodici, a riconoscere Gesù. È lo stesso discepolo che era arrivato primo al sepolcro, dove sulla soglia aveva atteso Pietro. Così i giovani sono arrivati prima in piazza san Pietro, hanno parlato prima e testimoniato prima le loro paure ma anche la voglia di superarle e le vie imboccate per vincerle. Poi hanno aspettato ed accolto la parola del successore di Pietro.
Sono loro a gridarci che quello sulla riva è il Signore, è il Risorto. Lasciamoci guidare dal loro fiuto ci ha detto Francesco, dalla loro capacità di cogliere i segni dei tempi; lasciamoci contagiare dalla loro voglia di meraviglia e di spensieratezza. Questo tempo ha proprio bisogno di loro; ne ha bisogno soprattutto la Chiesa.
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