Dai sentieri di Emmaus alla casa dell'amicizia di Betania
L'introduzione all'assemblea diocesana preceduta dalla preghiera giubilare in Cattedrale. In trecento dalle parrocchie dell'Arcidiocesi per il convegno presieduto dall'Amministratore Apostolico. La relazione affidata a don Dario Vitali, della segreteria generale del Sinodo
Buona sera a tutti,
e davvero grazie per la vostra numerosa presenza. Dopo circa tre anni viviamo il nostro convenire diocesano in maniera assembleare, ma se non c’è stato il convegno, tante occasioni ci hanno permesso di incontrarci e proseguire il nostro cammino di fede e di ascolto. Ci siamo inventati altre modalità con fantasia e buona volontà. Penso ad esempio alle due assemblee legate al cammino sinodale nell’ottobre 2021 e nell’aprile di quest’anno con molti di voi delegati. Ci incontrati anche per realtà ed in contesti liturgici e formativi dal sapore giubilare in questa Cattedrale. Penso anche al recentissimo incontro di sabato scorso con oltre 350 catechisti proprio in questa Chiesa Madre.
Oggi però questo momento ha anche le caratteristiche della formazione, partendo infatti da un momento di ascolto saremo chiamati ad impiantare un piccolo cantiere anche nella nostra comunità di appartenenza. Potremmo dire: dalla strada di Emmaus (primo ascolto delle fatiche, delle delusioni, della stanchezza) alla casa dell’amicizia di Betania (dove godere della presenza e della Parola di Gesù).
Abbiamo chiesto ad un esperto, al professor Dario Vitali di stimolarci su una tematica che riannodi i fili del nostro cammino celebrativo degli ottocento anni di questa Cattedrale, luogo abitato dai credenti di questa Chiesa, con i sessant’anni del Concilio e in particolare della Costituzione Apostolica Lumen Gentium che ci ha richiamati all’identità di popolo di Dio. Papa Francesco con la Evangelii Gaudium ha indicato nuove piste e tracciato, forse direi rispolverato, la via della sinodalità come sentiero peculiare per il nostro essere e fare Chiesa.
Permettetemi a questo punto un piccolo ricordo storico che la provvidenza ci ha regalato. Era il 26 novembre del 1922 e qui a Cosenza, nella nostra Cattedrale, all’altare della Madonna del Pilerio celebrava la sua santa messa don Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro papa e santo Giovanni XXIII. Fu lui a indicare del Concilio come un grande “aggiornamento”. Usò questa parola che, soprattutto nei nostri ambienti, non fu accolta con immediatezza. Sono convinto però dopo grande evento del Concilio il Sinodo sia un grande dono dello Spirito, altrettanto dirompente. Papa Francesco vuole che questo momento diventi stile per le nostre Chiese particolari e nella Chiesa universale in questo terzo millennio cristiano. “Con papa Francesco - ha avuto modo di affermare don Dario qualche anno fa - ritorna la categoria di popolo che non si pone in contrapposizione ma in continuità con la categoria di ‘Chiesa comunione’”.
Vogliamo così incastonare questo momento nel cammino della nostra Arcidiocesi; una chiesa ancora scossa per morte del nostro Pastore Francesco, ma che in questi mesi il Signore ha affidato alle cure dell’Amministratore Apostolico monsignor Giuseppe Piemontese. Padre Giuseppe ci sta stimolando a proseguire il nostro cammino e a vivere tutte le tappe del nostro programma e della nostra vita pastorale.
La diocesi di Cosenza è una diocesi dinamica, di circa 400mila abitanti, servita da 133 parrocchie e da oltre 150 sacerdoti, sono tante le realtà ecclesiali. Abbiamo anche i due importanti luoghi formativi: il Seminario Teologico Diocesano per la formazione dei futuri presbiteri dei nostri Seminari (quello Diocesano e quello Missionario del Cammino Neocatecumenale) e l’Istituto di Scienze Religiose per la formazione dei laici. Tanti le proposte costanti dagli uffici pastorali: dalla formazione dei futuri sposi alla scuola per i catechisti, dal percorso per il diaconato alla formazione liturgica. Giorno 3 dicembre avremo in mezzo a noi suor Elena Massimi, anche lei dell’equipe nazionale del Sinodo, che avvierà un percorso di formazione per quanti compiono un ministero nella Liturgia.
Eccoci allora arrivati a questo appuntamento che vede presenti, per la maggior parte i delegati sinodali delle parrocchie e delle realtà ecclesiali, per un “ascolto” che ci arricchirà, e ci aiuterà a fare memoria e anche discernimento.
Permettetemi di presentarvi il nostro relatore prima di dare la parola al nostro Vescovo Giuseppe.
Don Dario Vitali, bresciano di origine, è presbitero della diocesi di Velletri-Segni. Per anni ha unito al ministero pastorale di parroco l’insegnamento negli Istituti Superiori diocesani. Attualmente è ordinario di Ecclesiologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e membro della Segreteria nazionale del Sinodo. Tante le sue pubblicazioni a carattere scientifico e teologico; fra le sue ultime voglio indicarvi “Un popolo un cammino verso Dio” e “la sinodalità nella Evangelii Gaudium”.
È membro del Dicastero della Dottrina della Fede e proprio ieri papa Francesco lo ha nominato membro del Dicastero per il clero. Lo ringraziamo per il dono della sua presenza e per quanto ci dirà.
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