Innamorati di questa Italia di uomini veri
Siamo usciti con la Germania, ma le lacrime di Buffon e Barzagli rimarranno alla storia. Sono il pianto di grandi calciatori e anzitutto uomini che continuano a fare la storia del nostro calcio.
Le lacrime di Buffon e Barzagli significano tanto. Significano anzitutto che dietro il calciatore, dietro il contrasto, il passaggio, il gol, ci sono degli uomini. Degli uomini veri. Questa Nazionale li ha avuti e li ha. La prova è sotto gli occhi di tutti: il team condotto da Antonio Conte ha di nuovo fatto innamorare gli italiani. Ha suscitato entusiasmo, fatto rispolverare le bandiere. Ha fatto sognare. Perché di questo si trattava, a inizio torneo, di sognare. Lo sapevamo di non essere una grande squadra, eravamo certi che quattro o cinque Nazioni erano più forti di noi. Ma il calcio è bello anche perché il suo imponderabile è lo spazio dei sogni, della speranza. Le belle storie esistono, e questi campionati europei ne sono la prova provata. Se l'Islanda elimina i leoni inglesi e si va a giocare il quarto, se il Galles, senza alcuna tradizione e con un paio di uomini vetrina, arriva in semifinale, lo spazio per le sorprese c'è. Poi la differenza la fanno i dettagli. Un sorteggio favorevole, un rigore calciato male. Un po' di paura e di inesperienza. Peccato, Italia. Rigori fatali ancora una volta, e stava pure mettendosi per il verso giusto. Imprecisi tecnicamente. Quasi a dare giustizia ai limiti tecnici - risaputissimi - cui la banda Conte aveva supplito con l'unità del gruppo, il carattere, il carisma dei suoi leader. Sono stati proprio i leader, a piangere alla fine. A commuoversi. Gente abituata a vincere, a crederci, a sudare ogni giorno sul campo con la certezza che con il coltello fra i denti nulla è impossibile. Ma nel calcio si perde anche, e soprattutto vince una sola. Non è vero che quest'Italia andrà nel dimenticatoio. Questi Europei sono stati entusiasmanti. Un grande tecnico, che ha saputo trasformare in oro quello che aveva, rendendo un volto anche discreto e piacevole al gioco degli azzurri. Quattro o cinque grandi calciatori e uomini. Buffon, che ancora ha dimostrato, a 38 anni, dinanzi al gotha dell'Europa, di essere l'indiscusso numero 1 di sempre. Una difesa eccezionale, capace di lasciare le briciole. Una compattezza straordinaria e un gruppo eccezionale. Bisogna ripartire dalle lacrime. Che sono un esempio per chi vuole sognare di indossare questa maglia e ancora sognare di alzare un trofeo.
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