Un Cosenza dispettoso come un adolescente. Si rialza, poi sbaglia e cade

È un Cosenza un po' dispettoso quello di quest'anno. Ricade sempre sugli stessi errori quasi come un adolescente in cerca ancora della sua identità. Troppe volte in questa stagione la squadra di Roselli si è rialzata e poi è caduta di nuovo. Troppe le sconfitte, sono 8 al termine del girone di andata. Ci si aspettava sicuramente di più di 29 punti al giro di boa in un campionato a 20 squadre. Dopo 19 partite il Cosenza porta in riva al Crati un bottino troppo magro. Tre sconfitte tra le mura amiche sono certamente troppe ma a fare la differenza sono ancora i punti persi lontano dal San Vito. A dispetto dello scorso anno, poi, anche la difesa è molto più vulnerabile. Troppi anche i 20 gol subiti dalla banda Roselli per un reparto che lo scorso anno era apparso difficilmente perforabile. Quello che più colpisce, però, è la maniera con la quale la squadra rossoblù prende gol, spesso e volentieri i difendenti del Cosenza sono puniti da azioni per vie centrali degli avversari, a dimostrazione che Tedeschi e Blondett, i due centrali della squadra, hanno più di una amnesia. Inutile parlare di madrigali, che nelle poche occasioni invece su in campo, certamente non ha impressionato la critica. Il Cosenza soffre terribilmente la tecnica delle squadre avversarie, non solo di quelle certamente più forti, che puntano al primato, ma anche delle altre, se è vero che in casa sono state già tre le sconfitte. Sono tante le squadre avversarie che possono contare su esterni di attacco forti e i lupi spesso li soffrono. Nonostante la tattica di Roselli preveda principalmente un atteggiamento difensivo, la squadra non riesce a contenere le avanzate dei centrocampisti e degli esterni avversari. Più di un qualcosa è da rivedere, in particolar modo è necessario a gennaio intervenire sul mercato. Guarascio non l'ho escluso, anzi lo ha promesso.