Una bella storia tra Catanzaro e Cosenza
L'abbiamo scovata negli archivi del passato. Quando il buon senso e l'amicizia superano il campanilismo.
Dirittura d’arrivo per il derby della Calabria tra Catanzaro e Cosenza. Nella giornata di domenica, a partire dalle ore 14.30, al stadio “Ceravolo” della città del vento andrà di scena la partita madre di tutte le partite, il campionato nel campionato con due sole contendenti alla vittoria finale, appunto i Lupi e le Aquile. Intorno a queste gare le storie da raccontare sono a migliaia. Ne abbiamo trovata una, molto significativa. Nel libro del giornalista cosentino Vincenzo D’Atri “Cosenza storia in rossoblu” viene narrato un gesto di sportività tra le due tifoserie, da anni eterne rivali fuori e dentro il campo. Nel 1930, infatti (come riportato dal libro di D’Atri), in un derby a Catanzaro un gruppo di giovani supporter silani, tra cui vi era Giuseppe Carci, factotum della società di allora, che con grande sfrontatezza passeggia su Corso Mazzini sfoggiando delle vistose cravatte rossoblu. A poco a poco, i cosentini vengono accerchiati dai tifosi giallorossi e nasce un tafferuglio. Tra spintoni e ceffoni, però, qualcuno riesce a convincere tutti ad una tregua. In questo modo, dopo l’incontro in cui vinse di misura il Catanzaro, entrambe le tifoserie in piena armonia andarono a cenare con portate a non finire. Una storia che all’apparenza sembra inverosimile, ma è tutto vero, tutto accaduto. Ciò significa che tra Catanzaro e Cosenza, con il buon senso, può vince lo sport. Spesso, infatti, la rivalità sportiva si tramuta in odio tralasciando il campanilismo e dimenticando i principi per cui si ama il calcio. Certo la competitività può e deve esistere, ma quella sportiva senza che essa si trasformi in disprezzo o ostilità fuori dagli spalti.
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