Colori in viaggio, in mostra le opere realizzate dall'AIPD
Dieci ragazzi, di età compresa tra i 24 e i 37 anni, hanno realizzato le opere che sono state esposte presso il Museo dei Brettii e degli Enotri
Il 21 marzo si celebra, ogni anno, la giornata mondiale della Sindrome di Down, contrassegnata dall’hashtag #WDSD. Per l'occasione, a Cosenza mercoledì 20 e giovedì 21 marzo è stata allestita la mostra "Colori in Viaggio", presso il museo dei Brettii e degli Enotri, a cura della locale sezione dell'Associazione Italiana Persone Down. Circa 10 ragazzi con sindrome di Down, di età compresa tra i 24 e i 37 anni, si sono prodigati nella realizzazione delle opere esposte, attraverso la metodologia dell'arte collaborativa. A ogni opera hanno lavorato tre o quattro persone, attraverso attività di tipo laboratoriale e utilizzando varie tecniche artistiche. I ragazzi sono stati affiancati e supportati dalle team leader Sonia Falcone, coordinatrice dell’AIDP di Cosenza, Maria Gabriella Salerno, tecnico d’arte, e Debora Tarsitano, educatrice. La proposta, rivolta ai visitatori, è stata quella di un viaggio nell’anno solare e quindi nella ciclicità delle stagioni. Cuori, realizzati con varie tecniche e materiali, farfalle, pesci, elementi della natura, ma anche artifici, come giochi di luci e ombre, hanno riempito la sala espositiva del museo, in un turbinio di colori che ben rappresentano la passione e la vivacità artistica di questi giovani. In alcuni lavori sono state riportate opere caratteristiche delle regione Calabria, come i Bronzi di Riace o i murales di Diamante, a rimarcare alcuni dati esperienziali acquisiti dai ragazzi durante i loro viaggi insieme. Ogni opera, dunque, è stata frutto di un lavoro personale e di squadra, di consapevolezza di se stessi e delle esperienze vissute, ma anche della realtà circostante in senso oggettivo. L’esposizione ha costituito un momento importante di socializzazione e di racconto della quotidianità che vivono questi giovani. Come ha sottolineato Sonia Falcone, la mostra “Colori in Viaggio”, giunta alla seconda tappa, così come tutte le attività dell’associazione, costituiscono un invito a “dare dignità alla persona per quello che è e no per quello che non è”. E, si spera, che questo invito venga raccolto da scuola, università, società e istituzioni, nell’ottica di una inclusività sempre maggiore a tutela dell’unicità e irripetibilità di ogni persona umana. Si ricorda infatti che “la qualità di una civiltà si misura dal rispetto che ha per il più debole dei suoi membri”, come ha mirabilmente sottolineato il venerabile Jérôme Lejeune, grande genetista, che scoprì la sindrome di Down e fu il primo a tutelare la vita delle persone con un cromosoma in più e a difenderla dall’imperante logica eugenetica.
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