Metro leggera. Occhiuto dice la sua
Intervista esclusiva di PdV al sindaco di Cosenza
Metro sì o metro no? Si è accesa la querelle politica in salsa calabrese. Proprio pochi giorni fa l’eurodeputata pentastellata Laura Ferrara aveva fatto sapere tramite un comunicato stampa che “la metro leggera che dovrebbe collegare Cosenza, Rende e l’Unical non si farà”. “Una risposta che ho ricevuto ad una interrogazione presentata alla Commissione europea in cui la Commissione mi informava che l’importo complessivo di 160 milioni di euro dovrebbe lievitare di altri 60 milioni di euro, e quindi sia alla luce dei nuovi costi da sostenere sia alla luce della tempistica per la realizzazione- ci sono dei ritardi che lasciano pensare che difficilmente si potrà arrivare ad una conclusione dell’opera entro la chiusura del periodo di programmazione 14-20- queste cose hanno indotto l’autorità di gestione del Por Calabria a comunicare alla Commissione europea la volontà di ritirare il progetto”, precisa nel corso dell’intervista l’onorevole Ferrara. “I fondi comunitari stanziati per questo progetto non andranno persi: la Regione ha sia la possibilità di rimodulare le risorse nell’ambito dello stesso asse, quindi sempre per progetti relativi alla mobilità sostenibile, oppure utilizzare le risorse, accettando l’invito della Commissione europea, di riprogrammarli per progetti in risposta all’emergenza Covid-19, quindi per spese sanitarie, sostegno ai regimi di riduzione dell’orario lavorativo e sostegno alle piccole e medie imprese”. Dubbi e perplessità per un’opera la cui realizzazione “comporterebbe interventi molto invasivi sia sul tessuto urbano di Cosenza ma soprattutto sul tessuto urbano rendese.
Dal punto di vista economico ci sono dei dubbi anche in relazione alla sostenibilità di quest’opera, non tanto per la sua realizzazione, ma anche per quanto riguarda i costi di contenimento, tant’è che la stessa Commissione europea scrive nella risposta alla mia interrogazione che questo aumento della spesa mette in discussione la redditività economica del progetto, un progetto che per altro risale al 2012, quindi andrebbe rivisto considerato che siamo arrivati al 2020 e ancora manca un progetto esecutivo. Sono tutta una serie di aspetti, che vanno da quelli ambientali a quelli economici, che hanno lasciato me, il Movimento Cinque Stelle, unitamente a comitati di cittadini, piuttosto scettici rispetto all’opportunità di realizzazione di quest’opera; poi è chiaro che se si parla in termini generali di mobilità sostenibile, di trasporto pubblico, di potenziamento, quindi dell’offerta del trasporto pubblico e di miglioramento della viabilità, tutto questo non può che trovarci d’accordo, però qui non si sta parlando in termini generali, si sta parlando di un’opera che va contestualizzata, e quindi bisogna fare tutte le opportune valutazioni di costi-benefici per capire se il gioco valga la candela”, prosegue Ferrara. La notizia non è di certo passata inosservata e ha scatenato le immediate risposte dei sindaci delle due città: “Non credo proprio che non si faccia”, replica seccamente il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto nel corso dell’intervista che ci ha rilasciato, “la metro è un’opera già appaltata e consegnata all’impresa che sta eseguendo i lavori, e di conseguenza se dovesse essere rescisso il contratto unilateralmente da parte della Regione si andrebbe incontro al risarcimento dei danni all’impresa e poi anche al mancato utile, quindi di un importo di 160 milioni di euro pagheremo circa 20 milioni di danni di mancato utile, e ciò costituirebbe un vantaggio esclusivo per l’impresa che non realizzerebbe alcuna opera e avrebbe a disposizione una somma a titolo di risarcimento danni, somma che graverebbe sui cittadini calabresi, perché i danni alla ditta si pagheranno con i fondi regionali”. Più cauto il sindaco di Rende, che dopo aver incassato la notizia ha auspicato un incontro con il sindaco di Cosenza: “Ci siamo già incontrati-informa il primo cittadino di Cosenza- e continueremo ad incontrarci nelle prossime settimane . Entrambi siamo dell’idea che l’opera debba essere continuata perché è strategica, è un’opera di trasporto pubblico urbano che collega Cosenza, Rende e l’Università, che negli ultimi anni si è ampliata costringendo le persone a spostarsi con l’automobile perché non c’è un servizio di trasporto pubblico integrato unico”. Intanto mancano pochi giorni all’incontro-fissato per il 29 maggio - con le Commissioni consiliari trasporti e lavori pubblici “dove ribadirò che questo sistema è di fondamentale importanza, quindi nel merito non c’è dubbio che debba essere fatta; d’altra parte l’Europa investe su questi sistemi, cioè tutti i finanziamenti che sono destinati agli Stati riguardano per la maggior parte il trasporto pubblico urbano e le infrastrutture di mobilità sostenibile. Tornare indietro solo perché alcune persone ostacolano il progetto non significa che non si debba fare. Dare a tutti la possibilità di spostarsi liberamente in un’area urbana come la nostra credo che sia un’operazione di democrazia urbana; chi lavora contro quest’opera lavora anche contro le generazioni future. Se non riusciamo a spendere l’importo durante il periodo messo a disposizione dalla Comunità europea, allora la Regione con altre risorse successive dell’altro piano può completare l’opera. I finanziamenti, specialmente per importi di questo tipo, non sono mai stati spesi nelle annualità previste dal piano. Penso che in questo caso non accadrà nulla; in passato però ci sono stati casi in cui l’opera è stata annullata e quindi sono stati pagati i danni alle ditte. La Regione dovrebbe assumersi la responsabilità di annullare l’opera e far pagare i danni ai calabresi, ma credo che non l’annullerà”. La palla è in mano alla Regione a cui spetta il compito di fornire una risposta: “I prossimi passi dovrà deciderli la Regione, aspettiamo la posizione ufficiale- conclude Ferrara-. Sino ad ora la presidente Santelli non si è espressa, siamo in attesa di capire quali saranno le sue intenzioni”.
I cittadini sono perplessi
Abbiamo sentito alcuni cittadini per conoscere il loro parere sulla metro. Una ci dice: “Essendo un’arteria principale, non sono d’accordo sulla chiusura di Viale Parco. A proposito della metro non sono del tutto contraria, la userei come mezzo di trasporto; se fosse un progetto simile a quello elaborato per la mini metro di Perugia sarebbe ottimale perché non intaccherebbe la struttura delle strade, in quanto sarebbe una metro sopraelevata, e al tempo stesso ridurrebbe il traffico cittadino”. Diverso il parere di un altro che si dice “favorevole al collegamento ma non ad una nuova costruzione, si poteva utilizzare il tratto ferroviario in disuso”; altri, invece, sono contrari “perché non coprirebbe le due città per intero ma solo il tratto che collega Cosenza all’Università, una tratta percorribile dagli autobus”.
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