Riapriamo gli Ospedali dismessi
La proposta arriva dall'associazione Dossetti sfruttando le risorse stanziate dal PNRR
Un disavanzo di 113 milioni di euro, una emigrazione sanitaria che grava sulle casse della Regione per circa 300 milioni di euro, ospedali e presidi territoriali smantellati o riconvertiti, servizi carenti e livelli essenziali di assistenza al di sotto degli standard di legge, aumento di tasse per i cittadini, diverse Asp sciolte per mafia “di cui è impossibile ricostruire la contabilità”.
Una situazione disastrosa che fotografa dodici anni di commissariamento della Sanità in Calabria, un diritto alla salute precario e in certi casi inesistente a causa di scelte scellerate da parte del mondo della politica molto spesso in combutta con quello del malaffare.
Una “gallina dalle uova d’oro” dunque, un contesto in cui il sistema clientelare, gli sprechi, la cattiva amministrazione hanno portato al collasso un comparto delicato e fondamentale in un territorio già penalizzato da gravi difficoltà economiche e sociali, da una geografia difficile e da collegamenti da terzo mondo. La nomina del governatore Roberto Occhiuto a commissario ad acta della Sanità in Calabria fornisce nuovi spunti di riflessone (e discussione) rispetto ai progetti che il nuovo management è chiamato a implementare per il raggiungimento di obiettivi immediati e a lunga scadenza. Un percorso che non può non passare da una riforma del sistema sanitario regionale sulla base di criteri scientifici e di valutazioni oculate, capaci di assicurare il risanamento strutturale e finanziario e nello stesso tempo di fornire le basi per una offerta equa, capillare e moderna.
L’assist arriva dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che nella Missione 6 Salute stanzia 15,63 milioni di euro per il miglioramento di dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, la promozione della ricerca e dell’innovazione, lo sviluppo di competenze tecnico-professionali. L’associazione “Dossetti” di Cosenza ha pensato e avviato una serie di seminari dedicati all’argomento con l’obiettivo di contribuire fattivamente al programma di riordino della Sanità in Calabria attraverso una sua proposta. Che parte dall’analisi dei bisogni, si concentra sulla Medicina territoriale e prova a lanciare un modello di Sanità “omogenea e non ospedalocentrica”, innovativa perché basata su conoscenza scientifica, interdisciplinarietà e dotazione tecnologica all’avanguardia. Sotto la lente d’ingrandimento le Case e gli Ospedali di Comunità, l’Assistenza Domiciliare alle persone fragili. Microstrutture moderne, collegate fra di loro e con lo stesso Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’Ospedale Hub.
La proposta (relatori Mario Bozzo, Domenico Gimigliano e Piero Piersante) è stata illustrata nel corso dell’iniziativa “Riapriamo gli Ospedali” a cui hanno partecipato (e sono intervenuti) la giornalista Donata Marrazzo, l’ex parlamentare Paolo Palma, i sindaci Giovanni Altomare (Rogliano), Donatella Deposito (Parenti), Michele Chiodo (Soveria Mannelli) e Virginia Mariotti (San Marco Argentano), altri amministratori locali, esponenti politici, intellettuali, medici e sindacalisti.
L’iniziativa si è conclusa con la richiesta dei sindaci per riapertura immediata dei pronto soccorso dismessi.
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