Storia del recupero di grani antichi

L’informatica era il sogno; la farina, la realtà. Chiamatelo colpo d’occhio, intuizione; è certo che nella storia di Stefano Caccavari, nata sette anni fa, il genio abbraccia buon senso e caparbietà. “L’idea è nata dal desiderio di recuperare la tradizione della coltivazione dei grani antichi nel mio piccolo borgo di nascita, San Floro”. Per trasformare il sogno in realtà nel 2016, con un post su Facebook, ha lanciato un crowdfunding per salvare uno degli ultimi mulini a pietra della Calabria. La risposta è stata tale da poter definire Mulinum la start up agroalimentare più finanziata del mondo grazie ai social network: “In soli 90 giorni -spiega- ho raccolto 500.000 euro e 100 soci. Così è nato Mulinum, la nostra azienda agricola nonché una filiera completa che coltiva in maniera biologica i grani antichi locali, li macina a pietra e ottiene farine integrali in purezza, pane e prodotti da forno come cent’anni fa”.

Difesa del territorio e della tradizione. Sono queste le motivazioni che muovono Mulinum: “La mia mission è difendere il territorio e la tradizione. Recuperare, quindi, terreni abbandonati adibendoli alla coltivazione di grani antichi, senza chimica né pesticidi. Intendo rafforzare sempre più una filiera chiusa e garantita”. Stefano per certi versi è una ‘voce tardiva’ ma sincera del mondo della farina: “In quel periodo portavo a macinare il grano di famiglia da un anziano mugnaio a circa 80 km da San Floro.
Nato in una famiglia di contadini, avevo sempre avuto contatto con la natura, anche se sognavo di fare carriera nel mondo dell’informatica. Poi, un giorno, sfogliando una rivista che parlava di grani antichi, ho approfondito, ho chiesto informazioni a mia nonna Concetta, mia musa ispiratrice, e mi si è aperto un mondo nuovo”. Nato a San Floro, piccolo borgo alle porte di Catanzaro , Mulinum, sin da subito, si è rivelato un modello imprenditoriale replicabile: “Sempre con la stessa formula, con crowdfunding e senza finanziamenti pubblici, sta nascendo un nuovo Mulinum a Buonconvento, a cui ne seguirà un terzo a Mesagne, in Puglia. L’idea è realizzare un Mulinum in ogni regione e magari anche una catena di pizzerie agricole”. Venire a visitare Mulinum “equivale a un’esperienza multisensoriale, un viaggio indietro nel tempo, cullati dai sapori della tradizione. Mi piace definire i nostri clienti e i nostri soci una comunità di destino”. Persone, profumo di pane e calore del forno sintetizzano l’alchimia degli incontri: “Gli ospiti che arrivano al Mulinum vengono accolti con una degustazione dei nostri pani contadini, per poi visitare l’antico mulino a pietra e il forno a legna a vista, dove viene illustrato il processo produttivo. In determinati periodi dell’anno è possibile visitare i nostri campi di grano, per poi proseguire con il pranzo o cena a base delle nostre pizze agricole realizzate con le nostre farine integrali di grani antichi e farcite con i prodotti stagionali del nostro orto”. Questa storia calabrese, nata da uno dei suoi figli migliori, è l’ombelico del mondo: “Grazie alla risonanza mediatica, alla nostra comunicazione sui social e al nostro e-commerce sono arrivate decine e decine di migliaia di persone da ogni angolo d’Italia, d’estate anche da altri Paesi, come la Germania, l’Inghilterra, la Svizzera, la Francia e persino l’America”. Pensando al grano, raccogliere è il verbo che meglio si adatta: “Raccogliere il grano, raccogliere idee e tradizioni per accogliere appassionati e guardare insieme verso nuovi orizzonti”. Il sogno di coltivare grani antichi si è realizzato: Senatore Cappelli, Verna, Maiorca, farro, segale sono i tesori inestimabili di una tradizione mugnaia di pregio. Il legame viscerale con la terra è antico e fecondo: il 2014 è stato battezzato ‘Orti di famiglia’, “la mia prima startup: ho trasformato il terreno di famiglia in una multiproprietà agricola con spazi affittati ad oltre 150 “ortisti”, appassionati del cibo bio che periodicamente vengono a raccogliersi verdure e ortaggi da noi coltivati”.

Tenacia e passione si sono fatte notare. Stefano con la sua start-up ha preso il volo conquistando di recente la nomina di Cavaliere dell’Ordine al merito per “il suo innovativo contributo rivolto alla valorizzazione del patrimonio territoriale in Calabria”: “È stata un’emozione inaspettata. Ricevere un riconoscimento così importante dalle mani della più alta carica dello Stato mi ha dato conferma di essere sulla strada giusta”, commenta. La dedica va “a tutti i miei clienti e soci che mi affiancano in quest’avventura, all’intera Calabria che ha tanto bisogno di balzare agli onori della cronaca per la positività di progetti come il nostro”. Progetti per il futuro? “Il prossimo step sarà l’apertura del nostro secondo Mulinum a Buonconvento, in Toscana, dove sono in corso i lavori di costruzione”.