Papa in Campidoglio: Roma “polo d’attrazione e cerniera”
Ad accogliere Papa Francesco la sindaca di Roma Virginia Raggi. I due sono saliti insieme sulla scalinata dell'ingresso Sisto IV di Palazzo Senatorio, subito dopo il Papa ha rivolto il suo discorso all'Amministrazione capitolina. Inaugurata una sala intitolata all'Esortazione Apostolica "Laudato Si" in ricordo alla visita del Santo Padre Francesco.
“Cerniera tra il nord continentale e il mondo mediterraneo, tra la civiltà latina e quella germanica, tra le prerogative e le potestà riservate ai poteri civili e quelle proprie del potere spirituale”. È la definizione di Roma, nelle parole di Papa Francesco, che per la prima volta è salito al Campidoglio, quarto pontefice – dopo Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI- a seguire questa consuetudine. “Grazie alla forza delle parole evangeliche, si è qui inaugurata quella provvida distinzione, nel rispetto reciproco e collaborativo per il bene di tutti, tra l’autorità civile e quella religiosa, che meglio si conforma alla dignità della persona umana e le offre spazi di libertà e di partecipazione”, ha detto il Papa tornando su un tema caro anche ai suoi successori. “Roma, lungo i suoi quasi 2.800 anni di storia, ha saputo accogliere e integrare diverse popolazioni e persone provenienti da ogni parte del mondo, appartenenti alle più varie categorie sociali ed economiche, senza annullarne le legittime differenze, senza umiliare o schiacciare le rispettive peculiari caratteristiche e identità”, il riferimento alla plurimillenaria storia capitolina, inteso come monito anche per l’oggi: “Piuttosto ha prestato a ciascuna di esse quel terreno fertile, quell’humus adatto a far emergere il meglio di ognuna e a dar forma – nel reciproco dialogo – a nuove identità”. “Questa Città ha accolto studenti e pellegrini, turisti, profughi e migranti provenienti da ogni regione d’Italia e da tanti Paesi del mondo”, ha proseguito Francesco: “È diventata polo d’attrazione e cerniera”. “Da tempo desideravo venire in Campidoglio per incontrarvi e portarvi di persona il mio ringraziamento per la collaborazione prestata dalle Autorità cittadine a quelle della Santa Sede in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, così come per la celebrazione di altri eventi ecclesiali”, l’esordio del suo discorso agli amministratori capitolini: “Essi, infatti, per il loro ordinato svolgimento e la loro buona riuscita hanno bisogno della disponibilità e dell’opera qualificata di voi, amministratori di questa Città, testimone di una storia plurimillenaria e che, accogliendo il cristianesimo, è divenuta nel corso dei secoli il centro del cattolicesimo”.
“Roma è la patria di una originale concezione del diritto, modellata sulla sapienza pratica del suo popolo e attraverso la quale ha irraggiato il mondo con i suoi principi e le sue istituzioni.”, ha ricordato il Papa: “È la Città che ha riconosciuto il valore e la bellezza della filosofia, dell’arte e in genere della cultura prodotta dall’Ellade antica e l’ha accolta e integrata al punto che la civiltà che ne è scaturita è stata giustamente definita greco-romana. Al tempo stesso, per una coincidenza che è difficile non chiamare disegno, qui hanno coronato col martirio la loro missione i santi Apostoli Pietro e Paolo, e il loro sangue, unito a quello di tanti altri testimoni, si è trasformato in seme di nuove generazioni di cristiani. Essi hanno contribuito a dare all’Urbe un nuovo volto, che, pur nel groviglio delle alterne vicissitudini storiche, con i loro drammi, luci e ombre, risplende ancora oggi per la ricchezza dei monumenti, delle opere d’arte, delle chiese e dei palazzi, il tutto disposto in maniera inimitabile sui sette colli, dei quali questo è il primo”.
“Non si temano la bontà e la carità! Esse sono creative e generano una società pacifica, capace di moltiplicare le forze, di affrontare i problemi con serietà e con meno ansia, con maggiore dignità e rispetto per ciascuno e di aprirsi a nuove occasioni di sviluppo”. Lo ha esclamato il Papa, che al termine del suo discorso in Campidoglio ha ribadito che “la Santa Sede desidera collaborare sempre più e meglio per il bene della Città, al servizio di tutti, specialmente dei più poveri e svantaggiati, per la cultura dell’incontro e per un’ecologia integrale. Essa incoraggia tutte le sue istituzioni e strutture, come pure tutte le persone e le comunità che ad essa fanno riferimento, ad impegnarsi attivamente per testimoniare l’efficacia e l’attrattiva di una fede che si fa opera, iniziativa, creatività al servizio del bene”. “Formulo i migliori auspici affinché tutti si sentano pienamente coinvolti per raggiungere questo obiettivo, per confermare con la chiarezza delle idee e la forza della testimonianza quotidiana le migliori tradizioni di Roma e la sua missione, e perché questo favorisca una rinascita morale e spirituale della Città”, l’augurio di Francesco, che ha affidato alla protezione di Maria Salus Populi Romani e dei santi patroni Pietro e Paolo “ognuno di voi, il vostro lavoro e i propositi di bene che vi animano”: “Possiate essere concordi al servizio di questa amata Città, nella quale il Signore mi ha chiamato a svolgere il ministero episcopale. Su ciascuno di voi invoco di cuore l’abbondanza delle benedizioni divine e per tutti assicuro un ricordo nella preghiera”. “E voi pregate per me, e se qualcuno non prega, almeno pensatemi bene!”, ha aggiunto il Papa a braccio: “Grazie per la vostra accoglienza!”.
Papa in Campidoglio: Raggi, “grazie per la straordinaria attenzione che rivolge a Roma”
“Grazie per la straordinaria attenzione che rivolge a Roma”. È il saluto della sindaca di Roma, Virginia Raggi, al Papa, prima del suo discorso in aula Giulio Cesare. “In questa splendida giornata il Colle Vaticano e quello Capitolino si stringono in un reciproco abbraccio affettuoso”, ha proseguito la sindaca, definendo Roma “città aperta, città del multilateralismo e del multiculturalismo”, che “ospita le rappresentanze diplomatiche di tutto il mondo con le quali è vivo un rapporto di confronto e dialogo costante”. A questo proposito, Raggi ha ricordato che “ci sarà, proprio qui a Roma, la nuova sede dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo” e ha auspicato che “tale iniziativa possa contribuire a rafforzare fruttuosamente i rapporti tra le due sponde del Mediterraneo, tra la nostra Europa e i giovani Stati del continente africano”. “Roma è anche città della solidarietà grazie all’attività di migliaia di volontari e a quella di centinaia di associazioni, religiose e laiche, come la Caritas con la quale da decenni siamo impegnati, fianco a fianco, a sostegno dei più deboli”, ha aggiunto la sindaca: “Questo spirito rappresenta una colonna portante di Roma e un orgoglio per la città. Ma l’attenzione verso i più deboli significa anche avere riguardo per i più giovani che erediteranno ciò che noi seminiamo oggi. Roma accoglie il suo appello: il progresso economico e sociale avviene anche attraverso il rispetto dell’ambiente. Nessuno deve rimanere indietro”.
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