Mons. Nolè a Mendicino: siate famiglia obbediente alla volontà di Dio
L'Arcivescovo ha celebrato l'Eucarestia nel complesso pastorale parrocchiale Cristo Salvatore a un anno dalla dedicazione del nuovo tempio e nel sedicesimo anniversario di sacerdozio di don Enzo Gabrieli. Accolta in comunità la Croce di Lampedusa costruita con il legno dei barconi.
Una bella giornata per la comunità di Mendicino, che sta celebrando il primo anno di dedicazione del complesso pastorale parrocchiale Cristo Salvatore di Mendicino. Per l'occasione, nella chiesa di contrada Pasquali, l'Eucarestia è stata presieduta da monsignor Francesco Nolè, Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano. Una ricorrenza nell'altra, con il parroco, don Enzo Gabrieli, che ha celebrato il proprio anniversario di sacerdozio.
"Oggi si concentrano tante occasioni per ringraziare il Signore" - dice l'Arcivescovo. Dalla esperienza di gioia di una comunità alla festa del padre putativo di Gesù. "Siamo ormai nella festa di San Giuseppe e all'antivigilia delle Palme. Stiamo andando verso la settimana santa e la Pasqua".
La festa di San Giuseppe quest'anno è proprio proiettata verso la domenica di Resurrezione. Una storia particolare, quella di Giuseppe. "E' il giusto che obbedisce anche quando è difficile, quando non comprende tutto, anche quando va incontro alle possibili accuse. Il giusto è colui che obbedisce a Dio". Il vero giusto, però, è Gesù, che nonostante le sofferenze, si è abbandonato alla volontà del Padre. Mons. Nolè guarda ai tanti bambini presenti, si rivolge a loro per declinare la somiglianza tra sacrificio e obbedienza, tra sacrificio e amore, "Se vi abituate ad accettare un piccolo sacrificio sarete bravi a sopportare i grandi sacrifci che la vita, il mondo, la situazione socio economica e culturale vi chiederà" . L'Arcivescovo si pone dinanzi la figura di San Giuseppe. "Aveva il progetto umano di non far male a nessuno, è l'uomo buono. Poteva fare del male a Maria, non l'ha fatto. Dio voleva di più, che fosse un eroe, martire dell'obbedienza. Gli ha chiesto qualcosa di enorme: fare da padre al Figlio di Dio".
Dopo la visita a Gerusalemme, Gesù non ritorna nella carovana. Qui si inserisce la bella storia della famiglia di Nazareth. "La mamma di Gesù completa e prosegue l'opera di Dio educatore, formatore".
Il tema del famiglia ricorre nei messaggi di monsignor Nolè. Una questione attuale, quale quella del ruolo del padre oggi.
"Oggi ci chiediamo dove è il padre, se ha questa autorevolezza in famiglia. L'autorevolezza si acquista non perché si è padre biologico, ma perché si è di esempio alla famiglia". È così "quando il padre dice quello che fa, e che quello che fa, lo ha concordato prima con la moglie. Quanto è importante che i genitori crescano i propri figli forti, consapevoli, in dialogo, coscienti di quello che fanno. Quanto è importante essere genitori cristiani. È più facile tornare a casa e trovare il figlio davanti al televisore, è più difficile fermarsi a parlar con loro" - chiosa mons. Nolè. Quale, la famiglia perfetta? "La situazione ideale è che tutti obbediscano a Dio". È la bellezza della vocazione, quella "di un cuore accogliente e disponibile", come quella di un sacerdote. Sedici anni di sacerdozio per don Enzo Gabrieli.
"Trasformate questa chiesa bella, acogliente, in una Chiesa viva di persone che vengono qui per pregare, per incontrare un fratello, per gioire insieme soprattutto la domenica, che è il giorno del Signore". Diventare famiglia.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento