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Il Cosenza batte il Sudtirol e vola a Pescara a giocarsi la finale.

Double Baclet e super Braglia, il Cosenza supera i sudtirolesi e affronterà la vincente di Catania-Robur Siena a Pescara 

Parole chiave: pescara (6), cosenza-sudtirol 2-0 (1), baclet (2), braglia. (2), serie c (41), serie b (80), playoff (10)
Il Cosenza batte il Sudtirol e vola a Pescara a giocarsi la finale.

Ora il Cosenza può davvero urlarlo a gran foce fino a squarciare la corde vocali, fino allo sfinimento fisico e celebrale. Può urlare con orgoglio e merito:”Tutti a Pescara, tutti a Pescare per la Serie B”. Ecco quella categoria che era così lontana anche se dietro l’angolo, lontana di una sola categoria. Ora per i Lupi la Serie B ha solo un ostacolo davanti: la finale di Pescara, una partita 90 minuti, un solo atto per la cadetteria. Davanti ai circa 18mila del Maurlla Braglia si riscopre marziano, all’undicesimo, vedendo la propria squadra in difficoltà di realizzazione, stravolge il modus operandi inserendo Baclet e passando alle tre punte lì davanti. La mossa è quella azzeccata, quella che vale la conquista dell’accesso alla finale. Due gol, segnati dall’attaccante scuola Lilla che fanno impazzire i tifosi accorsi allo stadio da ogni landa della Provincia.

Nella notte buia, il Cosenza accende una fiamma. In tanti anni di declassamento morale oltreché sportivo, questi ragazzi e questo Mister, rianimano le pretese e il potenziale di una piazza che ora può davvero richiedere prepotentemente un posto nell’alveo del calcio nazionale, ma quello vero, quello di sostanza. Dopo anni di sberle, di 900 presenze allo stadio, ora con l’onda d’urto di un popolo che si è destato al fianco di questa squadra, Cosenza ha la possibilità di ritornare sui palcoscenici che contano. Urliamolo tutti… Si… se puede.

 

Se non fosse per la difesa, il Cosenza in scena oggi contro gli altoatesini sarebbe l’identico di mercoledì scorso. Nella retroguarda Braglia fa fronte alle mancanze di Dermaku e Camigliano con Pascali e Pasqualoni. Questo reparto è in piena emergenza data la non presenza in panchina di calciatori di ruolo (Boniotti è un terzino che può giocare anche da esterno di centrocampo, poco adatto alla mansione di centrale). Per il resto, tutti confermati. Dall’altra parte della barricata, Zanetti opta qualche cambio. Recupera Berardocco a centrocampo e Gyasi in avanti in coppia con Costantino. Analogamente al Cosenza, Zanetti sostituisce il difensore Sgarbi (squalificato) con Paolo Frascatore.

Cronaca. Con l’entusiasmo dei 18mila del Marulla il Cosenza si fionda in avanti e al 4’ del primo tempo ci prova con un calcio di punizione di Palmiero. Corsi, che prende palla sulla destra, cerca lo stacco di testa da parte di qualche compagno in area, ma la difesa sudtirolese rinvia con qualche affanno. Gli ospiti tentano di colpire i padroni di casa in contropiede puntando sul giro palla e nella speranza sulla creazione di eventuali varchi. Al 16’ Zanchi dalla sinistra prova ad imbeccare i due attaccanti con un cross a fil d’area di rigore, ma Pascali e compagni sono bravi a controllare. Sul cambiamento di fronte, Tait ribadisce la palla in area, ma nuovamente la retroguardia silana risolve il problema. La gara si contrae, per vedere un’altra azione di un certo livello occorre aspettare il 28esimo, allorquando Okereke non riesce ad impattare con la giusta forza un cross dalla sinistra. Tornado ad un discorso tecnico, gli altoatesini non sembrano intimoriti dalla spinta propulsiva del pubblico di casa. Infatti, gli uomini di Zanetti fanno la loro gara, giocando soprattutto con il contropiede e irrompendo nei contatti con aggressività, mentre nei ranghi silani è Mungo a dare dinamismo alla manovra. Al 37esimo entra mentalmente in partita Okereke con un grande recupero palla, ma il successivo traversone viene deviato da Berardocco. Il Sudtirol si riaffaccia al 40esimo dalle parti di Saracco con un calcio di punizione (nell’occasione battuto da Berardocco) telefonata tra le mani del portiere di casa. Al 44’ il Sudtirol fa tremare la schiena del Cosenza. Gyasi sconvolge la retroguardia silana (da segnalare che Idda era a terra) per poi passare la palla a Fink, ma il tiro è troppo sbilenco e termina a lato.

Il secondo tempo si apre con un calcio di punizione (al 6’) di Berardocco, ma Saracco para senza alcun problema. Il Cosenza, come mostrato nella ripresa, non riesce a sfondare con decisione il terzetto di difensori altoatesini, mentre questi ultimi esibiscono compattezza e organizzazione. Inoltre, ciò che penalizza il Cosenza in alcune circostanze è l’atteggiamento ambivalente del direttore di gara nel decidere in determinati momenti i gioco. All’undicesimo, Braglia capovolge lo schema tattico del Cosenza: toglie Pasqualoni e inserisce Baclet passando al 4-3-3 con tridente Tutino-Baclet-Okereke, facendo indietreggiare Corsi e D’Orazio in difesa. Il cambiamento dà i suoi frutti… o quasi. I Lupi iniziano ad incalzare con intensità gli avversari. Al 15esimo Mungo pennella un pallone per Tutino che per questione di centimetri non fa esplodere il Marulla che spinge i propri beniamini con maggiore potenza rispetto alla prima frazione. Il clima diventa incandescente, il Cosenza alza la pressione a discapito degli altoatesini sfiorando il vantaggio in due occasioni ghiottissime: una prima sventata sulla linea da un difensore ospite, una seconda ove Tutino, al 19esimo, impegna Offredi alla parata a terra. Ma c’è da segnalare due episodi molto dubbi in area del Sudtirol. Ma è solo questione di attimi, l’imponente onda d’urto del Marulla infrange la difesa sudtirolese. Al 24’ punizione di Loviso, Tutino arpiona la palla e la serve sulla testa di Baclet il quale fa urlare fino all’inverosimile il Marulla. Più in la, al 33’, ci sarebbe anche il raddoppio firmato D’Orazio, ma Volpi di Arezzo fischia la posizione di fuorigioco. Al 44’ Baclet rischia di ripetersi. Il suo tiro, da fuori area, viene deviato con le unghie dal portiere Offredi. Ma alla fine Baclet salda il conto realizzando il 2-0: per il Cosenza è finale a Pescara.

 

Il tabellino

COSENZA (3-5-2): Saracco 6; Idda 6,5, Pascali 6,5, Pasqualoni 6 (11’ st Baclet 9); Corsi 7, Bruccini 6,5, Palmiero 6 (17’ st Loviso 8), Mungo 7,5, D’Orazio 6,5; Tutino 7, Okereke 6,5. A disposizione: Zommers, Boniotti, Calamai, Ramos, Trovato, Perez, Braglia. Allenatore: Braglia 9.

SUDTIROL (3-5-2): Offredi 7; Erlic 6, Frascatore 5,5, Vinetot 6; Tait 6, Broh 5, Berardocco 6,5, Fink 6 (21’ Smith), Zanchi 6; Costantino 5,5 (9’ st Candellone), Gyasi 5,5. A disposizione: D’Egidio, Bertoni, Cia, Smith, Baldam, Boccalari, Oneto, Gatto, Heatley, Berardi, Roma. Allenatore: Zanetti 5.5.

MARCATORI: Baclet 24’ st.

ARBITRO: Volpi di Arezzo. Assistenti: Bercigli di Valdarno e Li Volsi di Firenze. Quarto Ufficiale: Camplone di Pescara.

NOTE. Campo in ottime condizioni di gioco, Spettatori: 17.461 totali di cui 16 tifosi ospiti, 17.137 paganti per un incasso di 175.902 euro. Ammoniti: Pascali (C), Candellone, Broh (S). Angoli: 10-0. Recupero: 1’ pt – 4’ st.

Il Cosenza batte il Sudtirol e vola a Pescara a giocarsi la finale.
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