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Il Cosenza cerca la sua identità e si gode le buone sensazioni

Quinto pareggio consecutivo su cinque gare di campionato. Le note liete e meno liete dopo il match contro il forte Lecce. 

Il Cosenza cerca la sua identità e si gode le buone sensazioni

Dopo Cosenza - Lecce le sensazioni sono contrastanti. Uso la parola "sensazione" perché è quella che Occhiuzzi ha utilizzato nel dopo gara, probabilmente lanciando un messaggio al suo gruppo: "dobbiamo avere più fiducia in noi stessi e fare le cose che ci riescono meglio". Ma quali sono?

Di certo, il Cosenza visto all'opera contro i salentini ha mostrato alcuni miglioramenti, soprattutto negli avanti. Con Baez che più delle scorse partite ha occupato la posizione laterale - prima a sinistra e poi a destra - tutto il gioco offensivo ne ha tratto giovamento. Non è un caso che le cose migliori che il Cosenza ha fatto vedere nella prima frazione di gioco, prima di cedere campo e confidenza al Lecce, sono nate proprio dalla capacità di Baez di tenere in ambasce la retroguardia ospite. Altra nota positiva certamente il gol di Gliozzi che, per quanto facile facile, ha schiodato lo zero dal tabellino degli "arieti" in organico.

Il Cosenza, vedi post gara contro il Cittadella, è ancora un cantiere che cerca gli equilibri giusti. Il turnover a centrocampo da un lato serve al "Principe" per scoprire meglio pregi e difetti dei suoi, ma dall'altro lato rischia di ritardare quella continuità che, in un settore così nevralgico, significa "identità". Il Lecce è una signora squadra, la più pronta tra quelle viste finora, e il Cosenza ha sofferto principalmente la superiorità numerica a centrocampo dei propri avversari. Bene, da questo punto di vista, l'ingresso di Balhouli per uno stanco e spuntato Carretta.

La difesa, in due gare contro Reggina e Lecce, ha sofferto tanto subendo un solo gol. I numeri direbbero che la strada è quella giusta, ma Idda e compagni debbono ringraziare Wladimiro Falcone, che si sta dimostrando attento, sicuro ed efficace. Le cose certamente miglioreranno, specialmente quando i centrocampisti saranno più in grado di fare filtro davanti al pacchetto arretrato. 

Bisogna lavorare sodo anche per trovare 16-17 calciatori titolari, perché è vero che i cinque cambi consentono di trovare uno spazio un po' per tutti, ma una squadra si costruisce da fondamenta solide e con una identità ben precisa. 

Il Cosenza cerca la sua identità e si gode le buone sensazioni
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