Quelle locandine dei quotidiani che ci fanno stare sul pezzo. 22 marzo
Il lavoro dei nostri giornalisti durante il virus e quell'impegno ad essere attenti a ciò che pubblichiamo.
Fare giornalismo al tempo del virus non è facile, perché ti è chiesto di avere 100 occhi. Tanto più se lavori per una testata nazionale, tra comunicati e voci che si susseguono. Nei giorni in cui tutto davvero fa notizia, è chiesta ancora una volta una particolare attenzione a quel che si scrive e si pubblica.
Non facciamo i bacchettoni, non è un rimprovero a nessuno in particolare, ma raccontare l'epidemia richiede davvero la massima etica professionale. Deontologia, ops. Purtroppo non serve questo succede, tra mezze verità e notizie frammentate. In realtà, almeno ai lidi calabri, il Coronavirus era iniziato con qualche imprudenza di troppo, qualcosa a cui dovremmo prestare la massima attenzione, soprattutto sul web.
Un plauso va alla Regione, che oggi in pochi minuti ha corretto un mero errore materiale nel proprio bollettino. Non è sbagliare ritornare sui propri passi, specie quando si è trattata davvero di una svista; è peggio quando senza verifica e, soprattutto, scrupolo, ci si lancia verso prodi e spesso sbagliati articoli. La nostra domenica era iniziata all'una di notte, quando il Governatore annunciava di aver firmato un'ordinanza nella quale "chiudeva la Calabria". I nostri giornali e i nostri cittadini si sono subito chiesti quanto e come fosse e sia possibile realizzare un provvedimento simile. E' giusto che ci sia un dibattito, finchè sia costruttivo.
Sui social, invece, spesso si spara a chi la fa grossa. Abbiamo spulciato diversi post, abbiamo visto punti di vista non fondati su notizie certe, abbiamo letto di gente litigarsi, spesso anche per nulla. Non ci fa bene, perché se vogliamo uscirne dobbiamo stare compatti.Nel tempo in cui siamo tutti connessi, dalla domenica alla domenica, ogni momento è buono per avere la notizia. Oggi abbiamo navigato tra i siti più in vista in Calabria: abbiamo trovato equilibrio e correttezza; stiamo diventando sempre più attenti al lessico che utilizziamo e a circostanziare l'evento. Ne abbiamo tanti, di siti internet. Possono aiutarci a diventare una Calabria migliore, più cooperativa e solidale. Lo stanno facendo, perché giorno dopo ci raccontano, con articoli, foto e video, che è giusto restare a casa utilizzando ogni accortezza.
Mentre molti cercano, ma di certo non sono giornalisti, di veicolare false informazioni, ora siamo capaci anche di dare un segno di speranza. E' fondamentale continuare a raccontare, anche in questo momento, le buone notizie. E questo forse è pure l'aspetto più bello di questo mestiere durante un tempo così drammatico. Le edicole sono aperte, i nostri edicolanti, anche loro in trincea, dalla mattina presto, sono pronti a servirci con mascherine e guanti. Le locandine dei giornali, a fianco delle edicole, sono piccoli cimeli di un impegno che nella nostra città e nei piccoli comuni vuole essere un servizio anzitutto ai più anziani, ma anche a quanti, avvezzi alla lettura del quotidiano, proprio ora non vogliono rinunciarci.
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