Chiesa

Ai 6 milioni di euro già stanziati nelle scorse settimane in risposta alle esigenze di 7 presidi sanitari e socio-sanitari cattolici, distribuiti sul territorio nazionale, la Cei mette a disposizione altri 2 milioni e 400mila euro – provenienti dai fondi dell’otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica – a beneficio di altre 5 realtà.

Il ringraziamento agli operatori sanitari, alle famiglie, ai sacerdoti, molti dei quali hanno offerto la propria vita, e la vicinanza agli anziani e ai poveri. Vicinanza che ha assunto il volto concreto della carità con la disponibilità delle strutture ecclesiali per la Protezione Civile, i medici e le persone in quarantena e con gli aiuti destinati dall’otto per mille, in modo particolare con quello straordinario di 200 milioni di euro, cui si aggiungono i 22,5 milioni di euro stanziati in queste settimane. Sono alcuni dei punti emersi dal Consiglio Episcopale Permanente che si è riunito giovedì 16 aprile, in videoconferenza, sotto la guida del cardinale presidente Gualtiero Bassetti.

Oggi l’Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero. Non si perda l’occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative. L’alternativa è solo l’egoismo degli interessi particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica e lo sviluppo delle prossime generazioni.

"Non cediamo alla rassegnazione, non mettiamo una pietra sopra la speranza”. È l'invito del Papa, nell'omelia della Veglia pasquale, sintetizzato in una parola: “Coraggio”. L’esempio da seguire è quello delle donne che corrono al sepolcro, e che senza saperlo preparano nel buio di un sabato l’alba di una nuova storia. Alla fine, un forte appello: “Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno. Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente. Si aprano i cuori di chi ha, per riempire le mani vuote di chi è privo del necessario”.

Per la prima volta in sette anni di pontificato, il Papa guida la Via Crucis non dal Colosseo, ma dal sagrato della basilica di San Pietro, in una piazza ancora una volta deserta a causa delle misure restrittive imposte dal coronavirus. Le 14 meditazioni, scritte dalla comunità del carcere "Due Palazzi" di Padova, sono storie vere, ma in forma anonima. La preghiera silenziosa di Francesco, davanti al Crocifisso di San Marcello al Corso.

Le sette parole di Gesù sulla croce commentate dai cappellani - e da una caposala - degli Ospedali Covid sparsi sulla Penisola. Una "Via Crucis" speciale, dislocata sul territorio,  che affianca quella del Santo Padre questa sera, in una piazza San Pietro ancora una volta vuota a causa del coronavirus.

Lettera di  Papa Francesco all’Arcivescovo di Torino: mi unisco anch’io alla vostra supplica, rivolgendo lo sguardo all’Uomo della Sindone. La diretta televisiva su TV2000 alle ore 17.

Quest’anno niente Messa Crismale, ma il rinnovo delle promesse sacerdotali è più forte che mai.

"La Pasqua non è un mito, è la verità cui ci aggrappiamo”. Da Gerusalemme, il Custode di Terra Santa padre Francesco Patton, invita ad “alzare lo sguardo verso il Sepolcro vuoto di Cristo” e non a “fermare il nostro cuore al Venerdì Santo”. Nella Città Santa, seppur vuota di pellegrini e con la Basilica del Santo Sepolcro chiusa ai fedeli, la Pasqua 2020 sarà più che mai nel segno della Resurrezione nonostante il Coronavirus Covid-19. "La Basilica vuota è in qualche modo il riflesso del senso di vuoto che l’umanità sta vivendo. Ma la tomba vuota è il segno della vittoria sulla morte".

Prosciolto oggi da ogni accusa e rimesso in libertà dopo 400 giorni di detenzione. È la sentenza choc emessa questa mattina dall'Alta corte, l'organo di giudizio finale in Australia, nei confronti del cardinale George Pell, condannato per pedofilia a 6 anni. “Mi sono sempre dichiarato innocente”, commenta il cardinale: “Tutto si è risolto oggi con la decisione unanime dell’Alta Corte”. Il presidente dei vescovi australiani assicura: la sentenza “non cambia il costante impegno della Chiesa volto ad assicurare la sicurezza dei bambini”. Ma l’arcivescovo di Sidney chiede “una più ampia riflessione sul nostro sistema di giustizia”

Una sola è l’opera decisiva e definitiva del Figlio: la vittoria sulla morte attraverso la Pasqua, anticipata in questa vita, in chi crede, dalla vittoria sulla paura della morte che, finché rimane operativa, sarà la sorgente oscura di tutto ciò che in noi è menzogna, violenza, disperazione.

Dio sa, perché ha accettato di assumere in sé tutto questo, cosa si prova a perdere una persona cara, a non averle potuto dire addio, a non aver potuto nemmeno assistere al suo funerale… Dio sa, perché l’ha vissuto, cosa sta provando tanta gente in questi giorni strani e tristi, i giorni del coronavirus.