Diocesi

"Forse non abbiamo la fede di Abramo, Isacco, di Maria, noi abbiamo la fede titubante e paurosa degli apostoli. "Non ti importa che noi cadiamo?", è il nostro grido. Sembra che il Signore non ci ascolti" - la considerazione di mons. Nolè. "Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti". .

Gesù va a celebrare la Pasqua con i discepoli, ma la trasforma completamente. Non c’è più un animale da sacrificare, ma Egli stesso che si offre una volta per sempre al Padre, come sacrificio esaustivo, completo. Non ci saranno più sacrifici di animali perché Cristo, una volta per sempre, ha donato la vita e ha riscattato tutti noi. Ma ha fatto di più: prima di dare la vita sulla croce ha voluto rimanere con noi per sempre. Anzitutto per i discepoli, per rincuorali e rinforzarli prima della prova, della passione, poi anche per tutti noi.

Anche noi giornalisti in questo momento di difficoltà vogliamo dare il nostro contributo per alleviare qualche situazione di difficoltà in questo momento di emergenza, sostenere un piccolo progetto di solidarietà sociale”.

Il messaggio dell'arcivescovo Nolè nella celebrazione presieduta in Cattedrale nella domenica che dà inizio alla Settimana Santa. "Questo tempo ci costringe a porci le domande fondamentali, chi siamo e dove andiamo, se siamo cristiani, come viviamo il cristianesimo; ci aiuta a fare verità sul nostro tempo, perché forse avevamo scambiato il giorno con la notte, pensavamo di essere padroni del tempo e anche della nostra vita fisica, sottoponendoci a degli stress terribili.