“Anche se un po’ affaticata, forse segretamente delusa, l’Europa non deve arrendersi". “Il sogno di questa unione come ‘famiglia di popoli’ e ‘casa di nazioni’ è sempre attuale”. Si è aperta con questo messaggio l’Assemblea plenaria del Ccee che sta riunendo (fino al 1 ottobre) 29 presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa (di cui 7 cardinali), 9 vescovi delegati e rappresentanti della Santa Sede per un totale di 79 persone in rappresentanza di 45 paesi del continente europeo.
Chiesa
Per molti può essere scontato ma il diritto alla libertà non vale per tutti: soprattutto per chi è costretto a migrare perché nella sua terra non si può vivere in pace, si è perseguitati, ci sono conflitti, terrorismo, povertà, fame, degrado ambientale. O semplicemente non ci sono opportunità, di alcun tipo. Per cercare di dare a tutti la libertà, di restare a casa o di partire, la Cei ha lanciato una grande Campagna della durata di tre anni, stanziando 30 milioni di euro per progetti nei Paesi di provenienza, di transito e di accoglienza dei migranti. Se ne occuperanno il Servizio degli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo, Caritas italiana, le Fondazioni Missio e Migrantes
La prima prolusione del cardinale Gualtiero Bassetti al Consiglio permanente della Cei è una chiamata all'impegno per la Chiesa italiana e i cattolici, sulla scorta della "profezia" di cinque anni di magistero di Papa Francesco. Lavoro, giovani, famiglia e migrazioni le priorità.
Francesco ha riflettuto sul Vangelo odierno degli operai della vigna.
Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi alla speranza, spiegando con una serie di imperativi cosa significhi educare a questa virtù.
“Facciamo il primo passo” era il motto del viaggio apostolico. Il Papa ha indicato e ha intrapreso il cammino con i colombiani. Quelli di noi che lo hanno seguito da vicino, hanno avuto la netta sensazione che ci sarà un “prima” e un “dopo” segnato dal viaggio del Papa, per il bene della società colombiana.
Le parole del Santo Padrenell'incontro con il clero nel centro eventi La Macarena di Medellin. "Anche in questo periodo di crisi il Signore continua a chiamare".
I tre imperativi al centro dell’omelia pronunciata dal Papa nella Messa all’aeroporto di Medellín. "La Chiesa non è una dogana dalle porte chiuse".
Il Santo Padre ha celebrato l'Eucarestia a Villacencio invitando i colombiani, presenti in gran numero, a "non avere paura". “La riconciliazione non è una parola astratta; se fosse così, porterebbe solo sterilità, anzi, distanza - le parole del pontefice.
"Una Chiesa in missione", a servizio dei sacerdoti e dei laici, attenta alle sfide del tempo presente. L'impegno in Amazzonia e l'invito ad "uscire" nelle periferie della società.
Le "tenebre" della Colombia, le divisioni politiche e sociali al centro dell'omelia pronunciata dal Santo Padre.
Dal balcone del palazzo cardinalizio di Bogotà il Santo Padre ha dettato ai giovani le loro potenzialità: "sapete insegnarci l'incontro". Francesco ha ricordato come non sia tutto bianco o nero ma come ci siano "diverse tonalità di grigio".
Il Papa chiama, e i suoi atenei rispondono con un percorso formativo congiunto che per la prima volta mette in sinergia sette istituzioni universitarie e un istituto di studi superiori. Intervista con p. Prem Xalxo (Pontificia Università Gregoriana), coordinatore del progetto.
La lettera di ringraziamento del Santo Padre rivolta a Kiko Arguello per il Diario ricevuto in dono di Carmen Hernandez, scomparsa un anno fa.
Angelus domenicale incentrato sul Vangelo in cui Gesù invita al discepolato e preannuncia la passione. La preghiera del Papa per le popolazioni dell’Asia Meridionale, che ancora patiscono le conseguenze delle alluvioni.
Presentato al Papa il documento “Tra Gerusalemme e Roma – Riflessioni sui 50 anni dalla Nostra Aetate” che una delegazione formata da tre delle principali istituzioni rabbiniche internazionali. "Noi ebrei consideriamo i cattolici come nostri partner, come stretti alleati, amici, fratelli nella comune ricerca di un mondo migliore che sia benedetto dalla pace, dalla giustizia sociale e dalla sicurezza”. Monsignor Ambrogio Spreafico (Cei) parla di documento "storico": "È la prima volta che l’ebraismo ortodosso fa un documento ufficiale in risposta non solo a Nostra Aetate ma alla storia di dialogo con il mondo ebraico che il documento conciliare ha messo in movimento”.
Il Santo Padre ha ricevuto in udienza i rappresentati del Korean Council of Religious Leaders e ha parlato del dialogo e della riconciliazione.
Il Santo Padre atterrerà nella capitale colombiana nel pomeriggio del 6 settembre. Nella nunziatura alloggerà per tutto il periodo della visita e dedicherà a Bogotá tutta l’intensa giornata del 7 settembre, durante la quale – tra i vari impegni – incontrerà i giovani in Plaza de Bolívar, i vescovi colombiani in arcivescovado, il mondo della cultura durante una visita all’Università Javeriana, e il direttivo del Celam.
Sabato 2 settembre, i leader delle sette religioni principali in Corea avranno una udienza speciale con il Santo Padre. "Chiederemo a papa Francesco la sua preghiera e il suo aiuto per il popolo coreano e la riunificazione della penisola coreana”, dice al Sir monsignor Igino Kim Hee-joong, arcivescovo di Gwangju e presidente della Conferenza episcopale coreana. L'arcivescovo lancia un appello: "Cercare la pace non con le armi o con le sanzioni, ma attraverso il dialogo, la negoziazione e il rispetto reciproco ad ogni costo.
L'appello del papa durante l'udienza generale di oggi. Poi l'invito ai giovani: "quelli che non sperano sono vecchi prima del tempo".
La Chiesa, che ha le crepe, ha continuo bisogno di essere riparata.
Secondo fonti locali la visita sarebbe prevista dal prossimo 27 novembre.
Riprese le udienze generali di Francesco nell'Aula Paolo VI.
L'invito a regolarizzare le presenze per una cittadinanza slegata da requisiti economici e linguistici.
Il dolore nel cuore per gli attentati in Burkina Faso, Spagna e Finlandia. La preghiera del Santo Padre per le vittime e i familiari.
Cercano risposte di senso e una declinazione della fede capace di parlare all’umano e di incrociarne drammi e sofferenze; trovano un’accoglienza incondizionata che non giudica e non chiede nulla. Un luogo in cui preghiera e silenzio diventano azione. Per questo le persone vanno a Bose. A colloquio con il priore, fratel Luciano Manicardi.
Al Sir la lettera di don Derno Giorgetti, missionario fidei donum nel paese sudamericano.
“Parlare di guerra senza dovuta considerazione è già un’azione di violenza contro l’umanità. Le azioni precipitose senza freni, che dimostrano la barbarie e la follia, non ci lasceranno che la morte di innumerevoli persone, la fatale devastazione di entrambe le parti, la regressione della storia umana e le piaghe profonde all’intera umanità”. La Conferenza episcopale coreana esorta, in un messaggio, “tutti i Paesi limitrofi a non prendere decisioni imprudenti che minaccerebbero l’amore e lo sviluppo morale e spirituale dell’umanità”.
La preghiera e l'appello del pontefice per le popolazioni che soffrono a causa di calamità naturali, tensioni e conflitti.
Se la Vergine Maria è Madre, è Madre di tutti. Non Madre stolida che seleziona i figli e abbandona alcuni allo scarto e li considera esclusi… Non Madre che distoglie lo sguardo dai brulicanti gruppi di migranti… Non Madre che trattiene la sua ricchezza di comunione amorosa con Dio e di provvida mano soccorritrice… Non è una Regina Madre che si gode le sue prerogative sociali e assapora le sue benemerenze… È Madre dal cui grembo tutti, indistintamente dalla nascita, dall’estrazione sociale, dalla cultura, tutti abbiamo avuto e avremo vita.