Chiesa

Fabio Rocchi, amministratore di www.ospitalitareligiosa.it, fa appello a oltre tremila strutture per ospitare gratuitamente chi è in difficoltà. Monsignor Mario Lusek, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei: "Per l'Anno giubilare si chiede alle strutture ricettive un'ospitalità contenuta nei costi ma anche gratuita per chi non può permettersela".

Il ministro generale fr. Michael Perry, confermato in carica fino al 2021, spiega la stagione di profondo rinnovamento che stanno vivendo i Frati minori: "Il Papa ha indicato chiaramente cosa si attende: una Chiesa povera con i poveri. Abbiamo tante strutture e ricchezze ma dobbiamo diventare poveri con i poveri per creare una nuova relazione con loro". E abbandonare anche certe chiusure "parrocchiali".

Padre Bruno Silvestrini, il parroco, non si è perso d'animo: "Papa Francesco ci tiene desti e ci risveglia dal torpore. Ci invita a stare in trincea nella battaglia della carità e dell'amore". Subito in moto la macchina organizzativa, guidata dall’elemosiniere pontificio e dal cardinale Comastri. Si stanno individuando gli appartamenti, precisando gli aspetti tecnici e giuridici, le modalità dell’accoglienza.

Era il 27 ottobre 1986, 30 anni fa, quando Giovanni Paolo II realizzò il sogno d'invitare i rappresentanti delle varie religioni del mondo ad Assisi, perché si elevasse all'unico Dio un'invocazione di pace. Il vescovo Domenico Sorrentino: "Provvidenziale coincidenza". Nel 2016, infatti, sarà ancora in corso l'Anno della misericordia e Assisi celebrerà l'ottavo centenario del perdono della Porziuncola.

Udienza generale del pontefice in piazza San Pietro. Al centro della catechesi di Bergoglio l'alleanza tra la famiglia e la comunità. Papa Francesco ha sottolineato ancora il lavoro della famiglia, che diventa un vero e proprio miracolo. Tra i 20 mila presenti in piazza anche i giovani francescani, tra cui la Gi.Fra. di Bisignano.

La plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa si svolge in Terra Santa dall'11 al 16 settembre. Il viaggio sarà guidato dal presidente del Ccee, il cardinale ungherese Péter Erdő; per l'Italia sarà presente il cardinale Angelo Bagnasco, presidente Cei e vice presidente Ccee. Due i temi centrali dell'incontro: la figura di Gesù e la condivisione delle sfide della Chiesa in Europa. Agenda fittissima.

Papa Francesco ha varato, con due "Motu Proprio", la riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio. Sottolineato il nesso con i lavori sinodali: la maggioranza" dei padri sinodali, nell'ottobre scorso, "ha sollecitato processi più rapidi ed accessibili". Il ruolo del vescovo, giudice nel processo breve. La totale gratuità dei processi

Il cardinale Angelo Bagnasco e monsignor Nunzio Galantino esprimono l’adesione all'appello del Papa che "accogliamo con la gratitudine di chi riconosce nel Successore di Pietro colui che, anche nelle situazioni più complesse, sa additare le vie per un Vangelo vissuto". A fine mese "modalità e indicazioni da offrire a ogni diocesi". Tante le voci dei vescovi da ogni parte d'Italia e un fiorire di iniziative.

A portare la loro testimonianza, il 3 ottobre, davanti al Papa e a migliaia di persone provenienti da diocesi, associazioni e movimenti, saranno tre coppie: Sara e Juan, fidanzati di Alghero, Stefano e Lorena Girardi, di Trento, Francesco e Lucia Masi, di Pisa. Così la voce delle famiglie arriverà sino ai padri sinodali.

Il grido è nostro, di ciascuna di noi, dalla più anziana, perfettamente lucida a ben 93 anni e 60 di professione monastica, alla più giovane che ne conta 28 e attende di poter emettere la sua professione e ricevere così il sigillo della Chiesa che la consacri a Dio. Grido non solo e solitario perché grido di tutte. E un porsi in mezzo, con una mano sugli oppressi e con l’altra sugli aguzzini.

Cominciata la 28ma edizione dell'Incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant'Egidio nello "spirito di Assisi". Andrea Riccardi vede nell'applauso dei tedeschi all'indirizzo dei siriani una "sorpresa della storia". Il messaggio di Papa Francesco: "È violenza anche alzare muri e barriere per bloccare chi cerca un luogo di pace". L'augurio del presidente Sergio Mattarella.

Dinanzi a un mondo incapace di ascoltare la voce di donne e uomini che vivono difficoltà e privazioni, Francesco si fa voce di questa umanità e lancia il suo appello alle parrocchie, a istituti, monasteri, santuari e comunità religiose, di accogliere una famiglia di immigrati.

Il Papa ha commentato il brano evangelico in cui Gesù guarisce un sordomuto e ha sottolineato la valenza attuale dell'azione di Gesù. Poi l'attenzione del pontefice si è spostata sui migranti: ogni monastero, ogni santuario ospiti una famiglia.

Diversi gli impegni e le proposte, i temi trattati nel corso dell'assise. Il comunicato stampa finale.

Gustavo Clariá, argentino, economista, corresponsabile del sito web del Movimento dei focolari, di ritorno da un mese trascorso nell'isola, a stretto contatto con la popolazione: "Bisogna ricordare che la Costituzione cubana sanziona la libertà di culto, oggi ci si è resi conto che si è commesso un errore quindi l'intenzione è di porvi rimedio attraverso la pratica". Dunque, un viaggio importantissimo.

Interpellati don Gino Rigoldi (carcere minorile Beccaria a Milano e fondatore di Comunità nuova), padre Vittorio Trani (cappellano di Regina Coeli), don Sandro Spriano (cappellano di Rebibbia). In tutti la consapevolezza del rapporto speciale di Papa Francesco con i detenuti. La disponibilità ad assecondare processi di conversione personale. Giusta e inevitabile prudenza sul tema dell'amnistia.

Papa Francesco vuole che in questo Anno Santo la Misericordia del Signore non aspetti i peccatori nelle grandi basiliche, ma vada a cercarli nelle loro case, nei luoghi della loro sofferenza, nelle carceri in cui scontano la pena. Nel suo allargare i confini della Misericordia non dimentica chi ha vissuto il dramma dell'aborto e i defunti. E poi include nel cammino i sacerdoti della Fraternità San Pio .

Vediamo nel dettaglio il messaggio che il Papa ha voluto inviare in vista del Giubileo della Misericordia. Una parola per tutti, anzitutto su come potrà essere lucrata l'indulgenza plenaria, uno dei segni caratteristici dell'Anno Santo.