Chiesa

Colloquio a tutto campo con il segretario generale della Cei alla vigilia del Convegno ecclesiale nazionale. “Nel percorso verso Firenze si è vista una Chiesa che gradualmente si è messa in cammino insieme”. Su Vatileaks: “Ho l’impressione che qualcuno stia perdendo la calma per il rinnovamento voluto da Papa Francesco, e prima da Benedetto XVI, e si sfoghi appropriandosi di documenti riservati e scrivendo libri”.

A pochi girni dal Convegno ecclesiale nazionale riprendiamo in mano la traccia che guiderà i delegati diocesani nei lavori.

Il Papa ha in animo di aprire simbolicamente il Giubileo in Centrafrica il prossimo 29 novembre

Franco Coppola, nunzio apostolico nella Repubblica Centrafricana e in Ciad: "È una notizia che ha colto tutti di sorpresa. Non s'era mai sentito che un Giubileo mondiale cominciasse fuori da Roma, ma, per usare una bella immagine tante volte ripresa da Papa Francesco, egli - e tutta la Chiesa con lui - vuole piantare un ospedale da campo accanto alle parti in conflitto. La Chiesa non può disarmarle, ma può curare le ferite, può disarmare i cuori...".

Culmina nella visita al Monastero dell'Incarnazione il pellegrinaggio con cui si è concluso il quinto Convegno internazionale organizzato dalla Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI all'Università Francisco de Vitoria di Madrid in occasione del quinto centenario della nascita di Santa Teresa d'Avila. Una guida speciale: madre Carmen de Jesus, priora da tre anni.

Lo sono perché dimorano nel Dio Vivente. Sono partecipi della sua vita, di quel mistero trinitario che sfugge alla nostra razionalità ma ci è rivelato in dono gratuito di fede. Quella corrente d'amore fra Padre, Figlio e Spirito Santo che fluisce fuori dal tempo e dalla storia e che ci sarà svelata quando anche noi trapasseremo da vivi a viventi.

Parla il regista ed esule iraniano, Mohsen Makhmalbaf, in questi giorni in Italia per partecipare alla 19ª edizione del Tertio Millennio Film Fest: "Il dialogo tra le religioni ha un ruolo importante nelle nostre vite poiché determina anche i nostri comportamenti quotidiani".

Il cardinale Ricardo Blazquez Perez, arcivescovo di Valladolid e presidente della Conferenza episcopale spagnola: ''La famiglia sta nel centro della Chiesa e la Chiesa è molto vicina alla famiglia. Questa connessione molto profonda tra la famiglia e la Chiesa, ad esempio, è molto importante per le chiese cristiane che soffrono la persecuzione''. L’invito a non far dire ai padri sinodali quello che non hanno detto.

Cambiamento, crescita, dialogo e misericordia sono attenzioni che arricchiscono quello sguardo più ampio di ordine antropologico, filosofico e teologico, che da sempre il pensiero cristiano propone. E aiutano enormemente la cultura della vita che la Chiesa promuove e diffonde da tanto tempo.

Il Segretario di Stato a tutto campo in occasione dei 50 anni della ''Nostra Aetate'': ''Tante volte, oggi, la violenza è giustificata in nome di Dio e quindi i leader religiosi hanno un grande dovere e una grande responsabilità nell'affermare che questo non è vero e nel richiamare gli appartenenti alle varie religioni ad essere costruttori di pace''. Sul viaggio in Africa: ''I pericoli ci sono, ma il Papa non ha paura''. Proseguono i contatti con Pechino.

A Loppiano per ricevere il dottorato honoris causa dall'Istituto universitario Sophia, il Patriarca di Costantinopoli è stato raggiunto dal messaggio di Francesco. Il Papa sottolinea che questo riconoscimento "contribuisce favorevolmente al cammino comune delle nostre chiese verso la piena e visibile unità, alla quale tendiamo con dedizione e perseveranza". La condanna severa della guerra in Siria.

Accolti in Aula Paolo VI 5mila rappresentanti del popolo nomade (rom, sinti e altri gruppi itineranti) provenienti da venti Paesi d’Europa, Africa e Asia. L’udienza ha concluso il pellegrinaggio dei gitani - promosso dal Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, insieme a Comunità di Sant’Egidio, diocesi di Roma e Fondazione Migrantes nel 50° dalla storica visita di Paolo VI al campo nomadi di Pomezia.

Monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e membro della Commissione per l’elaborazione della "Relazione": "Considererei il documento finale da tre prospettive: fragilità, sguardo, parole fragili". E ancora: "I padri sinodali non sono stati convocati per essere quei 'cooperatori del disastro', di cui parla il profeta; hanno preferito, come dice san Paolo, essere ‘cooperatori della gioia'". La prospettiva: "Il Sinodo appena concluso non segna una conclusione, ma un nuovo inizio".

Proviamo a metterci nei panni di chi oggi si pone dinanzi alle conclusioni del Sinodo (un autentico tesoro antropologico ed ecclesiologico) e si chiede come e perché lo riguardi. Di sicuro, possiamo dire che i padri sinodali hanno accolto l’invito del Papa ad allargare lo sguardo sulla famiglia, a non ergersi a giudici, ad accogliere e accompagnare tutti nella misericordia.

Messa conclusiva del Sinodo dei Vescovi da parte di papa Francesco. Commento delle letture del giorno, con la condanna di una fede senza farsi disturbare dal problema del fratello. Il ringraziamento ai padri sinodali per le tre settimane vissute insieme.

La relazione finale del Sinodo è stata approvata "con una maggioranza estremamente ampia" e ha ricevuto in ognuno dei 94 paragrafi la maggioranza qualificata dei due terzi, che sui 265 padri sinodali presenti era pari a 177 voti. Indicata la strada del "discernimento" per i divorziati risposati. L'attenzione agli omosessuali che vivono in famiglia. La cifra complessiva dell'accoglienza e della misericordia

Pubblichiamo integralmente il documento dei padri sinodali al termine dell'assise vaticana. Tantissimi i temi trattati, la chiesa rinnova la sua missione affianco e con le famiglie.