Chiesa

Rilettura del magistero pontificio sulla "cura del creato" dal Concilio Vaticano II ad oggi. L'attenzione della Chiesa a questo argomento ha radici profonde. Finora solo un tema tra i tanti all'interno di documenti - per lo più lettere Encicliche - a carattere morale o sociale o in contesti più ampi come le Giornate mondiali per la pace. Francesco, invece, gli dedica una intera Enciclica

..."la più grande di tutte le piante". La potenza della Parola.

Il pontefice ha ricevuto i membri del Consiglio superiore della magistratura nella Sala Clementina. Francesco ha ribadito la funzione pubblica della giurisdizione e ha sollecitato ad una giustizia che riaffermi il valore della singola persona.

Incontro mondiale dei sacerdoti a Roma con una postilla importante. Per favorire l'incontro tra le confessioni e i riti si potrebbe fissare un'unica data per la celebrazione della Resurrezione del Signore. Lunghissima meditazione del Papa, che ha parlato ancora dei cristiani perseguitati, così come della misericordia di Dio e dell'omelia. Da Bergoglio anche l'immagine suggestiva della Chiesa come "donna". Un discorso a tutto tondo che potrebbe significare un passo importante del pontificato di Jorge Mario Bergoglio.

Don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg): "Alle diocesi chiediamo di pensare a una serie di azioni per tutto il tempo di avvicinamento alla Gmg e non un evento spot che abbia solo il sapore della preparazione. Un percorso serio prevede temi di spiritualità e di cultura, affrontati dai ragazzi con l'aiuto degli educatori".

L'arcivescovo Paolo Pezzi: "Lo sforzo per la pace passa anche in Ucraina attraverso il dialogo e l'incontro. Se non ci sono, è molto più facile che le posizioni che magari sono di pregiudizio, si incancreniscano, si induriscano". Più difficile ora l'incontro col Patriarca Kirill? La situazione ucraina potrebbe "suggerire al Patriarca l’importanza di un incontro con il Papa"

Francesco li ha incoraggiati ad essere protagonisti nella costruzione del proprio futuro e di quello del loro Paese, un futuro di dialogo e convivenza pacifica. "Lavorate per la pace tutti insieme. Che questo sia un Paese di pace. Una pace che ci porterà gioia. La pace si costruisce insieme: musulmani, ebrei, ortodossi e cattolici. Tutti siamo fratelli, tutti adoriamo un unico Dio".

Il Papa in Bosnia Erzegovina, il moloch figlio degli accordi di Dayton, incontra i rappresentanti croato, serbo e bosgnacco e sottolinea che il Paese ha un posto in Europa. Il suo "mai più la guerra" risuona nello stadio di Kosevo dove chiede di non essere "predicatori di pace", quanto piuttosto "operatori di pace, cioè coloro che la fanno". Rivendicato il ruolo delle religioni nel percorso di riconciliazione.

Nello stadio Kosevo, davanti a 60 mila fedeli, il grido che ricorda quello di Giovanni Paolo II. Per papa Francesco gli operatori di pace sono coloro che la fanno. "Fare la pace è un lavoro artigianale". L'operatore semina il bene con le azioni quotidiane, di servizio, fraternità, dialogo, misericordia. Al termine della Messa il saluto del cardinale Pulijc.

L'incontro dei giovani iniziò nel 1997. Da allora da Lednica sono passati oltre 20 milioni di giovani. Quest'anno il raduno ha un sapore speciale.

Ifet Mustafic, consigliere per le relazioni interreligiose della comunità islamica di Bosnia e Erzegovina: "È il tempo di ricominciare a fidarsi gli uni degli altri". Monsignor Luigi Pezzuto, nunzio apostolico in Bosnia Erzegovina: "Il Papa non viene solo per i cattolici ma per incentivare il dialogo… È positivo che si intendano i capi, ma coinvolgere la società civile lo è altrettanto".

Omelia della Messa celebrata sul sagrato di piazza San Giovanni. "L'Eucarestia non è il premio per i buoni, ma la forza dei deboli". E una forte preghiera per i cristiani perseguitati, da tenere a mente durante la processione fino alla basilica di Santa Maria Maggiore. Francesco ha ricordato come l'Eucarestia sia vincolo di unità e comunione.