Chiesa

Sì, a noi piace il modello Fortezza da Basso, scelto dai cattolici italiani per interrogarsi sul futuro della Chiesa italiana e sulla presenza dei credenti in questo Paese benedetto. Chi scrive questo articolo ha avuto la fortuna di partecipare ad un tavolo di discernimento sulla Via dell’abitare. Un’autentica esperienza cristiana di ascolto e di parresia.

Questo pomeriggio l'incontro con la città 30 siti sono stati scelti per percorsi di confronto, riflessione e catechesi.

Nicoletta Maraschio, linguista, presidente onoraria dell’Accademia della Crusca, osserva come il suo essere venuto a Firenze andando alla mensa dei poveri, oltre ad avere ammirato le bellezze di questa città, sta a dimostrare che la bellezza deve essere al servizio di tutti.

Udienza generale dedicata al rapporto in famiglia. "La convivialità sembra sia diventata una cosa che si compra e si vende, ma così è un’altra cosa. E il nutrimento non è sempre il simbolo di una giusta condivisione dei beni, capace di raggiungere chi non ha né pane né affetti". per il Papa "è vergognoso che molti fratelli e sorelle rimangano fuori dalla tavola".

L’inquietudine cristiana è il lascito di questa visita fiorentina di Papa Francesco che segnerà il cammino della Chiesa italiana negli anni a venire. Una Chiesa che non ha ricette preconfezionate, che si mette in ascolto e dialoga con tutti e costruisce con quanti ci stanno. Anche rischiando di ferirsi, di incorrere in qualche incidente di percorso e persino di sporcarsi. Perché se ti pieghi sui poveri, sarà inevitabile che ti sporchi

In 50 mila al Franchi per la Messa presieduta dal Papa. Nella professione di fede di Pietro la capacità di riconoscere e incontrare il volto di Dio. Le strade per riconoscerlo oggi sono la Parola, la carità e i sacramenti. Solo così si potrà coatruire una umanità nuova.

Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del Comitato preparatorio del Convegno: “L’umanesimo che cerchiamo di progettare e testimoniare non è una vecchia ‘via di mezzo’: quel che conta davvero è la fedeltà all’uomo nel servizio reciproco tra fratelli – e fratelli sono tutti gli uomini, non solo questi o quei credenti”. Sulle orme di Francesco, la “mobilitazione per una Chiesa nuova, più snella, pronta, attenta, e anche trasparente”

Una concomitanza inattesa rende ancora più unica la ricorrenza: tra poco più di un mese, infatti, prende il via anche il Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco. La “felice coincidenza” di due eventi “così cari alla nostra storia, alla nostra vita e alla nostra missione domenicane”, scrive in una lettera il maestro dell’Ordine dei Frati predicatori, “si traduce per noi in un richiamo speciale a rinnovare il nostro ministero della Parola”.

Francesco mette piede per la prima volta in terra toscana, prima a Prato e poi a Firenze. Incontra il mondo del lavoro (anche di quello che non c'è), gli immigrati, prega con i malati, pranza con i poveri, celebra l'Eucarestia con i pastori e i fedeli delle Chiese che sono in Toscana. Ma soprattutto indica la strada ai cattolici italiani.

A un mese dal Giubileo della misericordia voluto da Papa Francesco, il cardinale Vallini ha presentato nella Basilica di San Giovanni in Laterano una “Lettera alla città” per chiedere una “riscossa spirituale, morale e civile” di Roma dopo gli scandali che l’hanno travolta.

Il 13 dicembre nella città martire siriana, sotto assedio dal 2012, verrà aperta la Porta Santa nella parrocchia di san Francesco, colpita e danneggiata il 25 ottobre da un lancio di granate. Poteva essere una strage se l’ordigno fosse esploso all’interno invece che all’esterno. Nonostante ciò saranno centinaia i fedeli che l’attraverseranno. Il vicario apostolico di Aleppo, il francescano Georges Abou Khazen: “vinceremo questa guerra con la preghiera, la solidarietà tra di noi e con la misericordia”.