Chiesa

Chiese che diventano presepi viventi, piene di fedeli che pure nella difficoltà del momento si ritrovano ai piedi della mangiatoia per pregare Gesù, principe della pace. Non si tratta di una rappresentazione e nemmeno di 'pastorelli' come tradizione recita, ma poveri, sfollati, rifugiati, malati, persone private della loro casa, costrette a fuggire dai Paesi di origine, Iraq e Siria in primis, per scampare alla violenza della guerra e dello Stato Islamico. Tutte persone che non riescono più a fidarsi degli uomini e per questo si aggrappano con forza alla loro fede in Dio. Aleppo, Beirut, Erbil, Baghdad,  Amman, come Betlemme. Non ci saranno messe di Mezzanotte per attendere la nascita di Cristo. Motivi di sicurezza e le poche risorse impongono di anticipare gli orari e di limitare le celebrazioni esteriori. Ma questo non impedirà ai fedeli di affollare le chiese e recuperare identità, speranza e dignità.

Dal grande carcere romano di Rebibbia alla più piccola casa circondariale, in Italia tutti gli istituti penitenziari, con i loro cappellani, si stanno attrezzando per vivere al meglio l'Anno della Misericordia. Tante le Porte Sante aperte, altre se ne apriranno durante le festività natalizie e a seguire. Si moltiplicano catechesi, eventi e iniziative speciali. Il cammino di conversione è appena iniziato.

Il responsabile nazionale della Pastorale Giovanile, don Michele Falabretti: il bagaglio di un pellegrino deve essere la volontà di far battere il cuore e tornare al  Vangelo con autenticità

Discorso alla Curia Romana per il consueto scambio di auguri natalizi. La Chiesa è sempre in riforma - ha detto Francesco, gli scandali inevitabili. Ma un grazie a tutte le persone oneste. "Non serve aprire Porte Sante se il cuore è chiuso". Missionarietà e pastoralità, idoneità e sagacia, spiritualità e umanità, affabilità e sobrietà, verità e carità: le ricette di Francesco per "guardare il mondo con gli occhi di Dio".

La canonizzazione di Madre Teresa il 4 settembre 2016 sarà "un enorme dono per la Chiesa e per tutto il mondo. Perché Madre Teresa appartiene a tutti, non solo all'India e ai cattolici. Per i poveri non è tanto importante che sia stato riconosciuto il miracolo perché rappresenta lei stessa un miracolo". A parlare è monsignor Thomas D'Souza, arcivescovo di Calcutta, appena rientrato da una messa nella Casa madre delle Missionarie della Carità dove ha dato la notizia alle religiose.

Alle 16.25 il Papa ha varcato la Porta Santa della Carità nella struttura della Caritas adiacente alla stazione Termini. Messa in forma privata con i 200 ospiti dell'Ostello "Don Luigi Di Liegro" e della Mensa "Giovanni Paolo II". Altre 500 persone nel piazzale antistante. Nell'omelia, pronunciata interamente a braccio, il Papa ha auspicato che il Giubileo possa "aprire il cuore" ai romani e possa dar loro la grazia di "sentirsi scartati". "L'entrata nella Chiesa non si paga con i soldi" né con le onorificenze. "No" a lusso, potere, ricchezze, sufficienza, vanità, orgoglio. "Sì" all'umiltà, alla povertà e al Dio "nascosto" nei bisognosi, negli affamati, negli ammalati, nei carcerati.    

Papa Francesco ha disposto di promulgare il decreto di canonizzazione della suora di Calcutta. Vi riproponiamo una lunga intervista pubblicata su Parola di Vita nell’ottobre del 2010 al cofondatore dei Fratelli Missionari Contemplativi della Carità,il ramo maschile della congregazione di Madre Teresa.

Il continente registra una crescita importante dei cattolici (+238% rispetto al 1980, con i fedeli che ormai superano i 200 milioni) e delle vocazioni (i sacerdoti, in soli dieci anni, sono aumentati del 29,2%) ma assiste anche a cambiamenti economici e sociali che influiscono sul modo stesso di essere missionari. L'evangelizzazione ha davanti a sé due sfide: raggiungere gli ultimi e non trascurare la classe media nascente.

“Vinci l’indifferenza e conquista la pace” è il tema della 49ma Giornata mondiale della pace (1° gennaio 2016). Nel messaggio diffuso oggi, Papa Francesco ammonisce contro la “globalizzazione dell’indifferenza”, l’anestetizzazione delle coscienze, il “cancro sociale” della corruzione, e chiede gesti concreti come la totale abolizione della pena di morte, pene alternative alla detenzione carceraria, un’amnistia in occasione del Giubileo, ma anche leggi sull’immigrazione che favoriscano l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, rispetto dei diritti umani fondamentali, primo fra tutti quello “inalienabile” del nascituro alla vita.

“Torniamo a Gerusalemme. La Città Santa è la chiave per la pace in Medio Oriente". Forte di questa certezza, il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, all'indomani dell'apertura del Giubileo della Misericordia, parla a cuore aperto delle tensioni nella regione, a cominciare dal conflitto israelo-palestinese fino alla guerra in Siria e in Iraq  non lesinando critiche a chi, come Obama, interviene solo in nome di interessi nazionali. Contro Daesh invoca le bombe dello sviluppo, della cultura, della giustizia e chiama in campo leader politici e religiosi coraggiosi.

“Non c’è dubbio che il Vaticano II ha cambiato, in questi 50 anni, il nostro modo di fare teologia. Ora, specialmente grazie a Papa Francesco, si è passati a una recezione del Concilio da parte dell’istituzione-Chiesa, a partire dal papato stesso”. Lo storico Massimo Faggioli offre una lettura di questo mezzo secolo dalla chiusura del Vaticano II. Senza tralasciare le prospettive aperte dal pontificato di Francesco: “Bergoglio è sicuramente più conciliare della maggior parte dei suoi confratelli vescovi”.

Il cardinale Vinko Puljić: "L’apertura, il prossimo 13 dicembre, di quella stessa porta che al tempo di guerra ci era inibita, speriamo possa segnare un passaggio forte, da un Paese diviso ad uno riconciliato. E’ verso quella direzione che Papa Francesco, nel giugno scorso, ci ha spronato ad andare”.

Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori cappuccini dal 2006, fra Jöhri è stato eletto presidente dell’Unione dei superiori generali (Usg). Rappresenta oltre 200 Istituti religiosi maschili: “Si potrebbe, anzi si dovrebbe, promuovere un’istituzione come il Sinodo del popolo di Dio”. E ancora, la necessità di mettersi d’accordo su una “geografia delle presenze” della vita consacrata a causa del calo delle vocazioni.

A pochi giorni dall'apertura dell'Anno santo della Misericordia, scendono in campo anche le Edizioni San Paolo. "Credere" propone un'intervista al Papa: oggi l'anticipazione dalla Sala stampa vaticana, giovedì la pubblicazione nel numero in  edicola. Anche il lancio di un canale web dedicato. Don Rizzolo: di fronte ai "sacrilegi contro l'umanità" Francesco ribadisce che “la misericordia, la compassione e l’amore sono molto più forti”.

Gli iscritti sono 494mila, suddivisi in 2.346 gruppi provenienti da 144 Paesi, oltre 20mila volontari, 6500 giornalisti. Già 100mila i giovani pronti ai gemellaggi con le 42 diocesi polacche. Nel segno della figura di Giovanni Paolo II, prende forma la Gmg di Cracovia (25-31 luglio 2016) alla quale sono attesi almeno 100mila italiani. "Non sarà una Gmg del ‘cotto e mangiato’", dice il responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, don Michele Falabretti.

Lo ha detto papa Francesco nella messa conclusiva a Bangui. L'invito ad essere artigiani del bene e a guardare al futuro.

L'invito di Francesco in Centrafrica. Il riferimento al banano e l'auspica perché proprio i più giovani siano costruttori di pace.