Chiesa

Domenica 15 novembre si celebra in tutte le diocesi la Giornata della Chiesa diocesana su iniziativa della Conferenza episcopale. In una “memoria” pubblicata per l’occasione, illustrati gli interventi sul piano caritativo, educativo e socio-culturale.

Per il presidente della Cei il quinto Convegno ecclesiale nazionale è “il punto di arrivo” ma anche “un nuovo punto di partenza”. “Stile sinodale”, concretezza, attenzione verso i poveri le priorità. Apertura di credito verso i giovani. Un triplice abbraccio che dai Pastori si allarga al popolo e arriva a Papa Francesco: “Le vogliamo bene!”

Trasfigurare è uno sguardo che cerca l'uomo e soprattutto i poveri, facendo emergere che non c'è umanità laddove c'è scarto e ingiustizia". le necessità dei giovani di avvicinarsi alla liturgia e alla conoscenza della sacra Scrittura.

L'impegno della Chiesa verso l'educazione a partire dal documento dei vescovi italiani per il decennio, "la rilevanza di una comunità che educa e che è capace di mettersi in rete, l’urgenza della formazione dell’adulto (una priorità), i nuovi linguaggi nell’educazione". L'importanza dell'accompagnamento alle famiglie e la formazione di formatori e formatrici delle famiglie. 

Esperienze da ogni parte d'Italia, il "lievito madre". Abitare indica non solo uno spazio, ma relazioni". L'abitare, "per un cattolico, è farsi abitare da Cristo". Approfondire la dottrina sociale della Chiesa. il grido dei giovani, a cui non vengono consegnate le "chiavi" per prendere in mano le redini della società. Il ruolo delle parrocchie e i carismi dei laici.

"Rallegrati", dice l'angelo a Maria: "sperimentiamo la gioia dell'Evangelii Gaudium". Il convegno "occasione preziosa per fare esercizio di Chiesa", "annunciare e gioire, osare, condividere". Questo perché "la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione"

"Una prospettiva nuova per la Chiesa", "cura e misericordia", "cuore, mani e testa" per un "cambiamento di stile". La "creatività dello Spirito per una nuova apertura alla realtà".

I partecipanti al Convegno ecclesiale in trenta siti diversi della città per conoscere la storia e il presente. Con un occhio attento alle esperienze pastorali a servizio degli ultimi.

Sì, a noi piace il modello Fortezza da Basso, scelto dai cattolici italiani per interrogarsi sul futuro della Chiesa italiana e sulla presenza dei credenti in questo Paese benedetto. Chi scrive questo articolo ha avuto la fortuna di partecipare ad un tavolo di discernimento sulla Via dell’abitare. Un’autentica esperienza cristiana di ascolto e di parresia.

Questo pomeriggio l'incontro con la città 30 siti sono stati scelti per percorsi di confronto, riflessione e catechesi.

Nicoletta Maraschio, linguista, presidente onoraria dell’Accademia della Crusca, osserva come il suo essere venuto a Firenze andando alla mensa dei poveri, oltre ad avere ammirato le bellezze di questa città, sta a dimostrare che la bellezza deve essere al servizio di tutti.

Udienza generale dedicata al rapporto in famiglia. "La convivialità sembra sia diventata una cosa che si compra e si vende, ma così è un’altra cosa. E il nutrimento non è sempre il simbolo di una giusta condivisione dei beni, capace di raggiungere chi non ha né pane né affetti". per il Papa "è vergognoso che molti fratelli e sorelle rimangano fuori dalla tavola".

L’inquietudine cristiana è il lascito di questa visita fiorentina di Papa Francesco che segnerà il cammino della Chiesa italiana negli anni a venire. Una Chiesa che non ha ricette preconfezionate, che si mette in ascolto e dialoga con tutti e costruisce con quanti ci stanno. Anche rischiando di ferirsi, di incorrere in qualche incidente di percorso e persino di sporcarsi. Perché se ti pieghi sui poveri, sarà inevitabile che ti sporchi

In 50 mila al Franchi per la Messa presieduta dal Papa. Nella professione di fede di Pietro la capacità di riconoscere e incontrare il volto di Dio. Le strade per riconoscerlo oggi sono la Parola, la carità e i sacramenti. Solo così si potrà coatruire una umanità nuova.