Chiesa

“Torniamo a Gerusalemme. La Città Santa è la chiave per la pace in Medio Oriente". Forte di questa certezza, il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, all'indomani dell'apertura del Giubileo della Misericordia, parla a cuore aperto delle tensioni nella regione, a cominciare dal conflitto israelo-palestinese fino alla guerra in Siria e in Iraq  non lesinando critiche a chi, come Obama, interviene solo in nome di interessi nazionali. Contro Daesh invoca le bombe dello sviluppo, della cultura, della giustizia e chiama in campo leader politici e religiosi coraggiosi.

“Non c’è dubbio che il Vaticano II ha cambiato, in questi 50 anni, il nostro modo di fare teologia. Ora, specialmente grazie a Papa Francesco, si è passati a una recezione del Concilio da parte dell’istituzione-Chiesa, a partire dal papato stesso”. Lo storico Massimo Faggioli offre una lettura di questo mezzo secolo dalla chiusura del Vaticano II. Senza tralasciare le prospettive aperte dal pontificato di Francesco: “Bergoglio è sicuramente più conciliare della maggior parte dei suoi confratelli vescovi”.

Il cardinale Vinko Puljić: "L’apertura, il prossimo 13 dicembre, di quella stessa porta che al tempo di guerra ci era inibita, speriamo possa segnare un passaggio forte, da un Paese diviso ad uno riconciliato. E’ verso quella direzione che Papa Francesco, nel giugno scorso, ci ha spronato ad andare”.

Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori cappuccini dal 2006, fra Jöhri è stato eletto presidente dell’Unione dei superiori generali (Usg). Rappresenta oltre 200 Istituti religiosi maschili: “Si potrebbe, anzi si dovrebbe, promuovere un’istituzione come il Sinodo del popolo di Dio”. E ancora, la necessità di mettersi d’accordo su una “geografia delle presenze” della vita consacrata a causa del calo delle vocazioni.

A pochi giorni dall'apertura dell'Anno santo della Misericordia, scendono in campo anche le Edizioni San Paolo. "Credere" propone un'intervista al Papa: oggi l'anticipazione dalla Sala stampa vaticana, giovedì la pubblicazione nel numero in  edicola. Anche il lancio di un canale web dedicato. Don Rizzolo: di fronte ai "sacrilegi contro l'umanità" Francesco ribadisce che “la misericordia, la compassione e l’amore sono molto più forti”.

Gli iscritti sono 494mila, suddivisi in 2.346 gruppi provenienti da 144 Paesi, oltre 20mila volontari, 6500 giornalisti. Già 100mila i giovani pronti ai gemellaggi con le 42 diocesi polacche. Nel segno della figura di Giovanni Paolo II, prende forma la Gmg di Cracovia (25-31 luglio 2016) alla quale sono attesi almeno 100mila italiani. "Non sarà una Gmg del ‘cotto e mangiato’", dice il responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, don Michele Falabretti.

Lo ha detto papa Francesco nella messa conclusiva a Bangui. L'invito ad essere artigiani del bene e a guardare al futuro.

L'invito di Francesco in Centrafrica. Il riferimento al banano e l'auspica perché proprio i più giovani siano costruttori di pace.

Francesco si è rivolto a sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi incontrati a Kampala, nella cattedrale di St. Mary. “Per essere testimoni è necessaria la fedeltà alla memoria, alla propria vocazione, allo zelo apostolico”.

Papa Francesco questo pomeriggio ha visitato la Casa della Carità di Nalukolongo in Uganda.

Vegliare è un modo di vivere nuovo. Perché c’è una luce che illumina noi e quello che sta accadendo attorno a noi. Perché c’è una speranza, non riposta soltanto nelle nostre forze ma nella forza di un Dio che vive tra noi. Nessuno permetta al mondo circostante, luccicante nei negozi, di rubarci il natale della fede.

Anche nell'Iraq devastato dalla guerra si apriranno le porte sante del Giubileo della Misericordia. A varcarle una comunità cristiana composta in gran parte da sfollati. A Baghdad come ad Erbil. Nel capoluogo del Kurdistan iracheno sono riparati oltre 120mila cristiani in fuga dai terroristi dello Stato Islamico. Per loro una porta santa a forma di tenda e tante iniziative di solidarietà. Con un pensiero rivolto "ai  nostri fratelli musulmani".