Chiesa

Una caratteristica umana e spirituale di Papa Francesco è la gratitudine sincera e profonda verso i “padri” e le “madri”. Ora, nella prospettiva dell’ottantesimo compleanno di Francesco, penso che anche noi avvertiamo il bisogno di esternargli una simile gratitudine. Un’antica formula latina indicava il Papa come pater patrum. Noi vorremmo ripeterla non come frase stereotipa, ma con affetto sincero poiché la “paternità” di Francesco mentre ci radica e ci conserva nella fedeltà a Cristo e nella fede della Chiesa ci apre pure al domani, con la responsabilità evangelizzatrice e generativa per le nuove generazioni.

Nel 50° Messaggio per la Giornata mondiale della pace Papa Francesco indica nella "cura" della nonviolenza l'antidoto ad un mondo "frantumato", preda di "una terribile guerra mondiale a pezzi". L'esempio da seguire è quello delle donne, come Madre Teresa e Leymah Gbowee. "Essere veri discepoli di Gesù significa aderire anche alla sua proposta di non violenza". "Nessuna religione" è terrorista, la nonviolenza si impara tra le "mura di casa". Appello per disarmo e fine degli abusi su donne e minori. Beatitudini "magha charta" per i politici.

Appuntamento dei sindaci in Vaticano per affrontare la questione dei migranti, "nostri fratelli e sorelle", su impulso di uno dei temi più cari a Papa Francesco. Proposti percorsi di integrazione che superino la logica dell'emergenza e della semplice accoglienza. L'Europa deve ritrovare la sua anima, per contrastare la "cultura dello scarto".

Si rinnova anche quest'anno il tradizionale Pranzo di Natale con i poveri della Comunità di Sant'Egidio. Lo scorso anno sono stati quasi 200mila i poveri accolti il giorno di Natale in oltre 60 paesi del mondo, 40mila in Italia, in 80 città. Marco Impagliazzo: "E' il vero Natale perché è il Natale in cui accogliendo il povero, si accoglie Gesù".

Si è conclusa con una preghiera ecumenica nella cripta di San Nicola la visita del Patriarca ecumenico di Costantinopoli a Bari che ha affidato al Santo la preghiera affinché “possiamo in un giorno non lontano spezzare insieme il Pane di Vita e bere al Calice della Salvezza”.“L’ecumenismo di popolo che viviamo qui a Bari – spiega l'arcivescovo Cacucci - nasce e cresce nel nome di San Nicola perché San Nicola è il Santo ecumenico per eccellenza”. Per questo è importante la decisione presa dalla Conferenza episcopale italiana di rendere obbligatoria la Memoria in tutte le diocesi italiane (finora facoltativa) di San Nicola vescovo (6 dicembre).

“Pregare per i vivi e per i defunti” e “seppellire i morti” le opere di misericordia commentate dal Papa nell'udienza generale di questa mattina in Aula Paolo VI.

Nel lessico delle lettere pastorali dei nostri vescovi ritornano alcune parole-chiave: missione, uscita, sinodalità, misericordia, gioia, Vangelo, tenerezza, accompagnamento, annuncio, comunione, discernimento, giovani, famiglia, ultimi, poveri… Sono termini che, messi uno accanto all’altro, esprimono lo sforzo a divenire realmente e sempre di più missionari, aperti a tutti. Non c’è dubbio: è uno stile nuovo, aperto, dinamico, sinodale.

Prima i vescovi francesi. Poi quelli svizzeri. Si susseguono in Europa i momenti di preghiera e le richieste di perdono da parte dei vescovi nei confronti delle vittime di abuso. Un percorso di giustizia e riconoscimento del male commesso da cui oggi è impossibile tornare indietro. Lo ha chiesto Papa Francesco. E prima di lui Benedetto XVI.

Ad Anjara, piccola città non distante dal confine con la Siria, si trova l'unica Porta  Santa della Giordania. Un porta che rimane aperta anche dopo la fine del Giubileo, che si è celebrata ieri in Vaticano. Padre Hugo, il parroco, lo dice con chiarezza: "Qui abbiamo bisogno di misericordia". La testimonianza dei 1200 cristiani portata avanti con tante opere, alcune finanziate dalla Cei con i fondi dell'8x1000, che mettono al centro la popolazione locale, i più vulnerabili come i bambini disabili, gli orfani, e con loro anche profughi e rifugiati siriani e iracheni. L'impegno dell'Avsi nel campo dell'istruzione. Sui banchi di scuola nasce il rispetto e la convivenza.

Nella Lettera apostolica che chiude il Giubileo, "Misericordia et misera", Papa Francesco afferma che "la misericordia non può essere una parentesi nella vita della Chiesa" e auspica una "conversione pastorale" che metta al centro i poveri e l'ascolto della gente. Tra le novità del documento, la facoltà per tutti i sacerdoti, "in forza del loro ministero", di concedere l'assoluzione dal "procurato peccato di aborto"; l'estensione dell'assoluzione dai peccati anche ai lefevbriani "fino a nuove disposizioni"; la proroga del servizio dei "Missionari della misericordia"; la proposta di dedicare una domenica alla promozione della Bibbia nelle diocesi e di istituire una Giornata mondiale dei poveri.

Papa Francesco ha presieduto in piazza San Pietro la celebrazione con la chiusura della Porta Santa. "Rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il cuore di Cristo". Firmata la lettera pastorale Misericordia et Misera.

Papa Francesco ha celebrato il suo terzo Concistoro, alla vigilia della chiusura dell'Anno Santo straordinario della misericordia. 17 i nuovi cardinali, che fanno salire a 55 le porpore create in quasi quattro anni di pontificato. Fratelli, non nemici, l'invito ai nuovi membri del Collegio cardinalizio, esortati a scendere nella "pianura" dei loro popoli e ad aprire i loro occhi per curarne le ferite. No al "virus della polarizzazione e dell'inimicizia", presente anche nella Chiesa. "Dio ha solo figli", mentre noi "innalziamo muri" e assegniamo lo "status del nemico". L'abbraccio fraterno tra le "vecchie" e le "nuove" porpore si prolunga nell'abbraccio al Papa emerito, raggiunto in pullman a casa sua dopo il rito.

Un "racconto per immagini" del Giubileo, tratto dalle molte "prime volte" inserite da Francesco nella tradizionale celebrazione giubilare. Dall'apertura della prima Porta Santa a Bangui al "mea culpa" per i poveri e gli esclusi. Nell'Angelus del 13 novembre, il Papa riassume il Giubileo: “Rimanere saldi nel Signore, camminare nella speranza, lavorare per costruire un mondo migliore”. Con una certezza: "Dio non abbandona i suoi figli".