Chiesa

Il monito: “Non ci stanchiamo di ripetere che mai il nome di Dio può giustificare la violenza". Risuonano forti le parole del Papa ad Assisi dove, con oltre 500 leader delle religioni mondiali, ha invocato il dono della pace. In un minuto di silenzio, si sono ricordate tutte le vittime delle guerre. Firmato da tutti i leader  un Appello per la pace:  “Chi invoca il nome di Dio per giustificare il terrorismo, la violenza e la guerra, non cammina nella Sua strada"

Papa Francesco è ad Assisi per il trentennale dell'incontro ecumenico voluto da San Giovanni Paolo II. Nell'omelia della Messa a Santa Marta le ragioni di ua giornata speciale.

Si è aperto ad Assisi l'incontro "Sete di Pace. Religioni e culture in dialogo". All'Assemblea d'inaugurazione ha partecipato anche il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. "Il dialogo tra le religioni - ha detto -, tra credenti e non credenti, il dialogo della cultura può molto, più di quanto sembri". E all'Angelus papa Francesco esorta il mondo a "pregare unito per la pace".

Il cardinale Angelo Bagnasco chiude il Congresso eucaristico nazionale a Genova con "un preciso mandato missionario", rivolto in primo luogo ai giovani, alle famiglie e ai "diseredati della vita". Obiettivo: saziare la "fame dell'anima" partendo dal "timbro" dell'Eucaristia. Il primo pensiero, la "vicinanza fraterna" ai terremotati. All'Italia: "Insieme a voi ci sentiamo pellegrini verso casa". Ai media Cei: "È bello stare insieme", ma non "come isole". Durante la diretta di "A sua immagine", rilancia: bisogna navigare su due mari e "diventare dissidenti".

Riflettori accesi su Genova, dove i partecipanti al 26° Congresso eucaristico nazionale riflettono su “L’Eucaristia sorgente della missione. Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro”. La Messa di apertura presieduta dal cardinale Bagnasc, Arcivescovo di Genova e inviato del Papa. "Intendiamo annunciare che Dio non è lontano". Additato il compito della missione, l'invito a portare la "luce" dell'Eucarestia ai "fratelli e alle sorelle di questo amato Paese. Il Sacramento come prima risposta alla richiesta di senso dell'uomo. Per il porporato, "serve una serena ansia apostolica".

Si svolgerà dal 18 al 20 settembre l’incontro internazionale “Sete di Pace. Religioni e Culture in dialogo" promosso quest’anno ad Assisi da Comunità di Sant’Egidio, Diocesi di Assisi e Sacro Convento a 30 anni dallo storico incontro delle religioni per la pace convocato da Giovanni Paolo II. Ad aprire l'incontro ci sarà il presidente Sergio Mattarella. A chiuderlo, Papa Francesco. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio: “Siamo entrati nel tempo della globalizzazione. La grande sfida che viviamo oggi è che da una parte c’è la globalizzazione che ci spinge a vivere insieme e dall’altra il terrorismo che ci vuole dividere. Saremo allora ad Assisi per dire che noi cerchiamo l’unità contro chi ci vuole dividere”.

Domenica 18 settembre la Cei ha indetto una colletta nazionale per le vittime del sisma del 24 agosto. Un modo concreto per esprimere "fraterna vicinanza alle popolazioni coinvolte in questo drammatico evento". L'impegno della Caritas Italiana per "restare in costante ascolto dei bisogni che man mano emergono per poter concordare interventi mirati" e la solidarietà delle Chiese di Bosnia e Serbia, che hanno aderito alla colletta, un modo "per ringraziare la Chiesa italiana dei numerosi progetti e programmi" in atto nei due Paesi. Una generosità ricambiata che spinge a dire: domenica 18 settembre non lasciamo sole le popolazioni terremotate!

Cresce in Georgia l'attesa dei cattolici per la visita di Papa Francesco. Parla padre Filippo Aliani, frate cappuccino, ad Akhaltsikhe nel 2013 e assieme ad altri sacerdoti e suore per ricostruire la comunità cattolica della regione del Samtskhe-Javakheti. Ex Repubblica sovietica, da tempo in Georgia si registrano crescenti tensioni fra la maggioranza ortodossa e le minoranze, fra le quali quella cattolica. La speranza di molti georgiani è che la visita del Santo Padre possa portare avanti quel dialogo ecumenico che la comunità cattolica, sopravvissuta negli anni più bui della clandestinità, chiede per veder rispettata la propria scelta di fede.

La Curia romana non è un monolito inalterabile. Se si guarda alla storia dell’ultimo secolo, appare con evidenza che questa non è un apparato immobile: da Pio X (1908) a Paolo VI (1967), passando per Giovanni Paolo II (1988) e per Benedetto XVI che pure ha introdotto alcuni mutamenti e novità. “La Curia romana - sintetizza, in modo chiaro, monsignor Marcello Semeraro, segretario del C9 - non è un’entità autonoma ma uno strumento di aiuto al Successore di Pietro: ha senso esclusivamente se legata a lui”.

Il Santo Padre nell'udienza generale ha commentato il brano evangelico di Giovanni Battista che cerca l'identità del Signore. Quale identità ha Gesù per i cristiani? Una riflessione a tutto tondo sullo sfondo della conversione.

Durante l'angelus di un anno fa, 6 settembre 2015, Papa Francesco chiedeva ad ogni parrocchia di ospitare una famiglia di profughi. Secondo la Fondazione Migrantes oggi 500 parrocchie accolgono oltre 5mila persone, con un risparmio per lo Stato di circa 50 milioni di euro. Al 1° settembre 2016 sono stimate circa 30mila presenze nelle strutture ecclesiali (in diocesi, parrocchie, comunità religiose e famiglie), quasi 8mila persone in più rispetto al 2015. Il progetto di Caritas italiana "Protetto. Rifugiato a casa mia" ha attivato quest'anno 400 accoglienze, in parrocchie e famiglie.

Francesco ha presieduto la celebrazione con il rito di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta e alle 10,41 ha pronunciato la formula con la quale la suoramissionaria è stata iscrtta nel novero dei santi.

E' il mondo del volontariato, che il Santo Padre ha incontrato questa mattina in piazza San Pietro, alla vigilia della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta. Il volontario è colui che non si gira dall'altra parte, perché girarsi "è peccato grave". Un affresco della misericordia di Dio, che "non è una bella idea, ma un'azione concreta".

Alla vigilia della canonizzazione, riproponiamo l'intervista al biografo della santa, don Lusak Gjiergji, uscita su Parola di Vita nel numero del 15 maggio 2014.

Il Papa nell'udienza generale ha parlato dell'episodio dell'emorroissa, ricordando che "nell'incontro con Cristo si apre per tutti, uomini e donne di ogni luogo e di ogni tempo, la viadella liberazione e della salvezza".