Chiesa

Padre Francesco Patton è il nuovo Custode di Terra Santa. La nomina è stata resa nota oggi dalla sala stampa della Santa Sede. Patton succede a fr. Pierbattista Pizzaballa che ha guidato la Custodia dal 2004. Fr. Francesco Patton, nato a Vigo Meano, nella diocesi di Trento,  appartiene alla Provincia “S. Antonio dei Frati Minori” dell’Italia del Nord. "La nostra scelta di vita è quella di fidarci di Dio e se Lui ci chiama altrove allora è giunto il momento di andare" è stato il suo primo commento alla notizia. E poi un pensiero alle comunità cristiane di Terra Santa, "accoglietemi come un fratello", e ai suoi frati in Siria, "svolgono un servizio eroico".

E’ in fase di preparazione per lunedì prossimo a Roma un’udienza del Papa con il Grande Imam di al-Azhar, l’università egiziana considerata la più autorevole istituzione teologico-accademica dell’islam sunnita. Adnane Mokrani, teologo musulmano, docente alla Pontificia Università Gregoriana, ritiene che l'incontro potrà dare "un nuovo impulso ed energia al dialogo". "Le università religiose - dice - sono luoghi di cultura e di formazione. Se prepariamo oggi i sacerdoti e gli imam al dialogo e all'apertura mentale e spirituale, un grande passo verso la pace sarà realizzato".

Nel comunicato finale dell'Assemblea generale, l'evidenza della comunione dei Vescovi rispetto alle sollecitazioni espresse da papa Francesco all'inizio dei lavori. Attenzione particolare verso i seminaristi e la loro formazione e la gestione dei beni della Chiesa.

Lazzaro e il ricco epulone al centro dell'udienza generale di oggi.

Presente in pellegrinaggio anche una nutrita rappresentanza di frati e devoti minimi, di San Francesco di Paola partiti questa notte dalla Calabria.

La relazione del presidente dei Vescovi italiani all'Assemblea Cei. Attenzione sulle questioni dell'accoglienza dei migranti e sulla situazione fiscale italiana, oltre che sul lavoro per i giovani. Il no del porporato all'utero in affitto

Sono 660 le vittime e 28.911 le persone sfollate. Monsignor Lorenzo Voltolini, arcivescovo di Portoviejo, la diocesi più colpita dal sisma, ricorda che "la Chiesa, fin dall'inizio della emergenza, ha provveduto ad accogliere i senzatetto, distribuire acqua e viveri ai più bisognosi". Tuttavia, avverte, "il Governo non permette che gli aiuti arrivino subito a destinazione. Alle frontiere sono requisiti i beni trasportati e si mandano a un capannone comune di proprietà dell'esercito. Molte istituzioni chiedono espressamente che la Chiesa riceva e distribuisca acqua e vivande, ma questo è impedito". Appello della Caritas per un gemellaggio tra le diocesi del Paese e la parrocchie colpite dal sisma.

Papa Francesco ha aperto la 69ª assemblea generale dei vescovi italiani, dedicata al “rinnovamento del clero”, invitando a porsi in ascolto di “qualcuno dei tanti parroci che si spendono nelle nostre comunità”. Non, dunque, “una riflessione sistematica sulla figura del sacerdote”, ma tre domande che scaturiscono dal volto di un parroco e indicano la “triplice appartenenza al Signore, alla Chiesa, al Regno”.

Al Festival Sabir in corso dal 12 al 15 maggio a Pozzallo, in Sicilia, la delegazione Caritas ribadisce il suo "no" al sistema degli hotspot europei che non rispettano i diritti dei migranti. Con un allarme minori: nell'hotspot di Pozzallo su 180 persone accolte ben 140 sono bambini, ai quali non si riesce a trovare una sistemazione nella rete dell'accoglienza in Italia.

“Le opere di misericordia. Centro della nostra fede” è il titolo di un volume, di recente pubblicazione, della Libreria Editrice Vaticana. Il testo esamina il significato della misericordia, analizzandolo sotto vari punti di vista e approfondendone il concetto in relazione alle opere, alla famiglia e nei processi storici. A firmare la prefazione è monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del Consiglio di cardinali

“Quella di Cracovia sarà una Gmg social. Aspettiamo due milioni di giovani. Ma se pensiamo che ognuno di loro ha almeno 500 amicizie social, ecco che arrivare a toccare un miliardo di persone non è un’utopia. Centinaia di milioni di persone potrebbero essere raggiunte dal messaggio di misericordia lanciato dalla Polonia”. Così don Pawel Rytel Adrianik, portavoce della Conferenza episcopale polacca, descrive la prossima Giornata mondiale della Gioventù che si svolgerà nella città di san Giovanni Paolo II dal 26 al 31 luglio prossimi. Dove fervono i preparativi e dove arriveranno, per la prima volta anche giovani dal Sud Sudan e Kosovo e dove si le catechesi si terranno, sempre per la prima volta, anche in armeno e cambogiano.

Colloquio a tutto campo con il segretario generale del Sinodo dei vescovi a circa un mese dalla pubblicazione dell’“Amoris lætitia”. In tutto il mondo “l’accoglienza del documento è stata generalmente molto positiva”. Sulle prospettive future: occorrerà riflettere per capire “come concretizzare l’esperienza di una Chiesa sinodale”.

L’iniziativa è pensata per essere realizzata nelle diverse diocesi: attualmente sono circa una quarantina quelle che hanno manifestato interesse a metterla in pratica nel prossimo anno pastorale. Ogni progetto è articolato in cinque incontri, durante i quali ci saranno approfondimenti teorici ed esercitazioni pratiche. L’itinerario prevede il coinvolgimento di cinque persone, accompagnate da una équipe diocesana, per garantire una formazione approfondita e accogliente

È un focus sulla realtà dell'Italia centrale il tema al centro della terza puntata dell'inchiesta sui seminari. Sono 465 gli studenti in formazione, ovvero il 20 per cento circa del totale nazionale. Entriamo tra le mura del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni (Lazio), il Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI” di Assisi, il Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI” ad Ancona e il Seminario Maggiore Arcivescovile di Firenze (Toscana). Dall'invito a considerare i laici corresponsabili alla richiesta di maggiore vigilanza nell'accesso al sacerdozio.

Presentato il 22 gennaio il messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (8 maggio 2016), sul tema: “Comunicazione e Misericordia: un incontro fecondo”. Nel testo un doppio appello a quanti hanno responsabilità istituzionali e ai pastori della Chiesa. Ai primi: “Sempre vigilanti sul modo di esprimersi nei riguardi di chi pensa o agisce diversamente, e anche di chi può avere sbagliato”. Ai secondi: “Superare la logica che separa nettamente i peccatori dai giusti”